TRA I MASSIMI ESPERTI
Dal 1997 al 2001 ha fatto parte del Consiglio Economico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato nel cda di Bnl e Mediobanca, oltre che presidente del consiglio scientifico dell'ente Luigi Einaudi. Nel 2007 è stato tra i fondatori del Partito Democratico, chiamato da Prodi: poi non si è mai iscritto né ha mai partecipato alla vita politica del partito. Chi lo ha conosciuto da vicino ricorda soprattutto le sue straordinarie doti umane, prime tra tutte la semplicità (fino a due anni fa non aveva cellulare): unitamente all'eccellenza dello studioso, mai ostentata, sono questi gli argomenti che fanno di De Cecco l'abruzzese che più di tutti ha dato lustro e prestigio internazionale alla sua terra negli ultimi 30 anni e, quindi, per questo, si affianca per caratura a Federico Caffè.
L’ATTACCAMENTO ALLA TERRA
Legatissimo alle sue radici frentane, De Cecco tornava spesso e volentieri nella sua Lanciano. Ironico e brillante, De Cecco apparteneva a una storica famiglia lancianese e amava pranzare almeno una volta l'anno con gli amici di Slow Food Abruzzo sui trabocchi della costa. De Cecco lascia una moglie e due figli. Oggi sarà svolta l’autopsia, le cause del decesso non sono chiare: «Io avrei evitato» ha detto la moglie dalla casa romana di via Pola dove ha «ricevuto chiamate internazionali da molti colleghi. A Marcello avrebbe fatto piacere». Funerali domani a Roma nella basilica di Santa Prassede alle 10. Incerta la possibilità di cerimonie a Lanciano.
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