Abusi su un 16enne, rifiutato il patteggiamento: 4 anni e 2 mesi all’ex convivente della madre

Lo invitata nel camper quando la mamma era impegnata nei turni di notte

Abusi su un 16enne, rifiutato il patteggiamento: 4 anni e 2 mesi all’ex convivente della madre
di Teodora Poeta
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Giovedì 18 Aprile 2024, 07:15

Non avrebbe dovuto riferire a nessuno della violenza subita, altrimenti le loro vite sarebbero state rovinate. Un’intimidazione per costringerlo a non denunciare. Ma nonostante la sua giovanissima età, all’epoca aveva appena 16 anni, non si è prestato alla minaccia e grazie al suo racconto, ieri, quell’uomo, un 33enne che ha origini sudamericane ma vive nel Teramano, è stato condannato con il rito abbreviato a 4 anni e 2 mesi di reclusione per violenza sessuale su minore. Lo scorso ottobre il gip Roberto Veneziano che ha emesso questa sentenza gli aveva rigettato un patteggiamento a due anni, ritenendo non congrua la pena. A costituirsi parte civile, attraverso l’avvocata Libera D’Amelio, la mamma del ragazzo che è appena diventato maggiorenne. Nel periodo a cui si fa riferimento, era ottobre del 2022, lei conviveva con il 33enne. Tutto sarebbe accaduto in una sola notte, quando la mamma del 16enne non c’era perché fuori per un turno notturno di lavoro. Dapprima l’uomo avrebbe iniziato a inviare numerosi messaggi su whatsapp dal contenuto sessualmente esplicito sul cellulare del ragazzo con i quali lo invitava a incontrarsi in una roulotte parcheggiata fuori casa per poi passare agli abusi. Mentre si trovava con il 16enne nell’abitazione, infatti, avrebbe cominciato a denudarsi e poi a spingersi anche oltre con palpeggiamenti e baci. Da parte del minore non c’è mai stato alcun consenso e lui stesso ha trovato il coraggio di denunciare subito, senza dargli la possibilità di poter continuare con gli abusi sessuali. A sostenerlo c’è stata sua madre che dal primo momento gli ha creduto e ha capito che non poteva mentire su una cosa così importante. Attualmente il 33enne è ancora detenuto dopo essere stato arrestato qualche mese dopo i fatti denunciati su esecuzione di una misura cautelare eseguita all’epoca a Modena dov’era andato a trovare alcuni parenti.

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