6 aprile, 12 anni dopo/ La città della conoscenza non è più solo uno slogan

L'evento "Street Science" all?'quila
di Antonella Calcagni
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Lunedì 5 Aprile 2021, 00:46

L’AQUILA L’Aquila ora calamita di cervelli, grazie alla resilienza di chi è rimasto nel post sisma e ha voluto credere nella possibilità di rinascita di una “città nuova” e anche grazie a chi ha messo in gioco la propria vita per stabilirsi, sin primi anni del post terremoto, in una città-cantiere. E’ il caso dei ricercatori del Gssi, sono 150 coloro che fino ad oggi hanno conseguito il titolo di post dottorato. Molti di loro, come spiega il rettore del Gssi, Eugenio Coccia, hanno deciso di continuare a vivere all’Aquila con le loro famiglie pur girando il mondo per il loro lavoro. L’Aquila città della conoscenza non è solo uno slogan o una speranza. A 12 anni dal terribile sisma osiamo dire che è ormai una realtà. La conoscenza ha dunque un effetto moltiplicatore capace di attrarre grandi talenti intorno a progetti di eccellenza che non possono tener conto della ricerca sui terremoti. 


È il caso del progetto Nuses che riguarda la costruzione di un satellite tutto abruzzese perché sarà costruito nello stabilimento Thales Alenia. Il progetto Nuses, che mette insieme Gran Sasso science Institute, Laboratori di fisica nucleare e Thales Alenia Space, ruota intorno all’attività di ricerca nel campo dell’astrofisica, per il monitoraggio delle variazioni del campo elettromagnetico e del flusso di particelle indotte da fonti naturali, come può essere anche l’attività sismica. In sostanza studierà il comportamento di questi nuovi precursori sismici grazie al satellite che comunque capterà anche i segnali del cosmo. Al progetto collabora anche l’Agenzia spaziale e grande interesse è stato mostrato anche dalla Nasa. Nuses prenderà forma nel prossimo triennio: «Il progetto – spiega Coccia -, dimostrerà altresì che i sensori, molto più sensibili rispetto a quelli in uso attualmente, possono funzionare anche nello spazio per rivelare ovvero misurare i neutrini di altissima energia emessi da sorgenti cosmiche ancora sconosciute».

GLI ALTRI PROGETTI
Anche il centro Urban Informatics and modelling (Cuim) ha concentrato e concentra le proprie ricerche sia sulla ricostruzione post sima con la piattaforma Open data e open data L’Aquila, sia sulla prevenzione sismica, grazie alla predisposizione di modelli di simulazione. «In particolare - spiega il rettore Gssi - il centro si occupa della progettazione e realizzazione di misure dedicate alla ricostruzione, alla simulazione numerica di eventi sismici, alla valutazione del rischio, ai parametri ambientali ed economici, al traffico ed alla mobilita».

In sostanza inserendo nella mappa digitale i parametri richiesti sarà possibile verificare, fra le altre cose, il comportamento degli edifici in caso di scossa sismica.


L’OFFERTA
La nuova L’Aquila, città della conoscenza, non punta solo alla ricerca, ma anche ad una offerta didattica qualitativa sia a livello universitario sia a livello scolastico il tutto grazie ad un potenziamento della dimensione dell’internazionalizzazione dell’offerta formativa. L’Ateneo, che offre la possibilità dei doppi diplomi di laurea internazionali, continua la sua scalata nei ranking delle università italiane, dimostrandosi attraente. Si è puntato sulla dimensione internazionale anche a livello scolastico grazie alla realizzazione di due reti di scuola internazionale finanziate al momento con i fondi del 4% della ricostruzione, la prima attiva nella città dell’Aquila, la seconda attivata nei piccoli comuni. Infine, di recente si è aggiunto un altro importante tassello: la nascita del Collegio di merito Ferrante D’Aragona. 
Antonella Calcagni

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