Coronavirus, L'Aquila preme per la nuova centrale del 118: servono 5,4 milioni

Coronavirus, L'Aquila preme per la nuova centrale del 118: servono 5,4 milioni
di Stefano Dascoli
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Venerdì 17 Aprile 2020, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 12:22
L'AQUILA - All'indomani del sisma che nel 2009 distrusse la città e buona parte dei borghi del circondario, la Regione Emilia Romagna corse immediatamente in soccorso. Con interventi concreti nell'emergenza, nelle tendopoli e nei paesi.

Ma anche con un occhio attento al futuro del territorio. E oggi, dopo ben 11 anni di attesa, quella solidarietà probabilmente potrà trovare concretezza.

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L'Aquila avrà una centrale nuova di zecca del 118. Un progetto ormai datato, che risale proprio all'immediato post terremoto, e che nel tempo è stato parzialmente rivisto: doveva essere il centro unico di comando regionale per le emergenze sanitarie, ma nella riprogrammazione è stato deciso di fare due poli, uno per le aree interne e uno per la zona costiera.

La questione era arrivata finalmente a definizione a dicembre 2017, dopo un iter piuttosto travagliato. Poi, un nuovo blocco, con i faldoni che erano rimasti chiusi nei cassetti dell'Asl.

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Ora l'emergenza coronavirus, che ha solo sfiorato L'Aquila (34 casi totali), potrebbe offrire l'opportunità di sbloccare la situazione. E' quello che auspica il sindaco Pierluigi Biondi, che ha preso carta e penna e scritto al governatore, Marco Marsilio e al manager Asl, Roberto Testa.

"La sottoscrizione dell'accordo di programma - scrive Biondi -, per una serie di vicende che è superfluo qui ricordare, non è ancora avvenuta, per cui il presidio ospedaliero del capoluogo di regione è ancora in attesa del via libero definitivo a un'opera che assume un rilievo strategico, tanto più alla luce dell'attuale epidemia e degli investimenti già programmati sul G8 e sul Delta medico, che farebbero del San Salvatore un hub regionale della gestione delle emergenze". 

Al momento, però, come scrive Biondi, c'è la possibilità di procedere con un primo lotto funzionale con la donazione di 2,1 milioni di euro, che l'Asl sta valutando unitamente all'Agenzia regionale di protezione civile dell'Emilia Romagna. 

Nel frattempo l'azienda sanitaria ha espletato la procedura di gara per l'affidamento della progettazione esecutiva e di tutte le pratiche connesse. Il raggruppamento temporaneo vincitore ha predisposto un progetto dal quale emerge un quadro economico di circa 7,5 milioni.

Dunque ci sarebbe una differenza ancora da reperire di 5,4 milioni. Ecco perché Biondi chiede a Marsilio di valutare la possibilità di chiedere alla struttura commissariale Covid-19 l'anticipazione dei 4,2 milioni di euro già previsti dall'accordo quadro e l'erogazione di ulteriori 1,2 milioni per completare l'iter. Per un intervento, dice il sindaco, "di immediata cantierabilità".

Le premesse non solo fosche, anzi. Intanto Marsilio, insieme al suo vice Emanuele Imprudente, all'assessore Guido Liris, allo stesso Biondi, al consigliere regionale Roberto Santangelo, al manager Asl Roberto Testa e al dottor Franco Marinangeli, direttore di Anestesia e Rianimazione, ha svolto un sopralluogo sul posto, al San Salvatore.

"Nel corso dell'incontro, anche alla luce della nota inviatami dal sindaco Biondi, ho effettuato un sopralluogo sull'area in cui sorgerà la centrale operativa del 118. Un progetto da 7,6 milioni complessivi, di cui 2,1 donati dalla Regione Emilia Romagna e già disponibili, che sarà strategico per la gestione delle maxi emergenze" ha dichiarato il presidente Marsilio. Lasciando intendere che procederà alla richiesta dei finanziamenti.

Il progetto, come spiega Liris, è ambizioso: "Comprende la piattaforma dell'elisoccorso, un hangar, nuovi garage, i parcheggi, l'allestimento della nuova centrale, anche in termini di call center, e un auditorium da 400 posti. Un programma già strutturato destinato a potenziare ulteriormente il ruolo del San Salvatore come hub regionale dell'emergenza". 
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