Vetralla, costretta al sesso orale:
otto anni all’aguzzino

Vetralla, costretta al sesso orale: otto anni all’aguzzino
di Silvana Cortignani
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Mercoledì 2 Ottobre 2013, 17:12 - Ultimo aggiornamento: 17:46
VITERBO - Otto anni di galera per un rapporto orale che le estorse con violenza il boss della comunit romena di via del Borgo Vecchio a Vetralla, in carcere dal 10 giugno per avere brutalizzato la connazionale.

Vittima una 32enne che per sfuggire al suo aguzzino, allora, si buttò dalla finestra facendo un volo di quattro metri e rompendosi malamente una caviglia. A tanto è stato condannato ieri dal tribunale Adrian Ciobotaru, un 36enne che secondo il pm Fabrizio Tucci avrebbe fatto il bello e il cattivo tempo nelle case dormitorio di via del Borgo Vecchio, dove era temutissimo dai connazionali nonostante vivesse a Villa San Giovanni.



«Potevo morire o finire su una sedia a rotelle», aveva detto in aula tra le lacrime la giovane, giunta con le stampelle alla prima udienza del processo, chiedendo una punizione esemplare per l’imputato. Che è stato condannato anche a risarcire con 10mila euro la vittima e con 5mila euro il suo compagno. Il 36enne quella sera si era fermato in paese per la festa fino a quando, ubriaco, nel cuore della notte, non ha sfondato con un calcio la porta della coppia.



«Il suo biglietto da visita», ha fatto notare il pm. Dopo averli colti di sorpresa nel sonno, ha picchiato selvaggiamente l’uomo e trascinato la 32enne per le scale fino al monolocale sottostante, cacciando i romeni che c’erano e chiudendosi a chiave dentro con la ragazza.



Intenzionato a violentarla, quando ha scoperto che aveva le mestruazioni non ha rinunciato a fare sesso: l’avrebbe fatta inginocchiare, presa per i capelli strappandole perfino la cute, aperto a forza la bocca e consumato un rapporto orale, mentre la minacciava di morte se l’avesse denunciato, tenendola per il collo con una mano e schiaffeggiandola con l’altra se provava a urlare.



Fuori intanto esplodeva il caos, con il compagno della vittima che batteva i pugni sulla porta chiamando i carabinieri tra il fuggi fuggi di romeni. Quando sono arrivati i soccorsi il boss aveva finito di fare i suoi comodi e la 32enne, temendo che altri potessero abusare di lei, si era già gettata dalla finestra.
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