Accusato di stalking sull’ex moglie, militare viterbese scagionato da ogni accusa. E’ terminato con un “non luogo a procedere” e una richiesta di archiviazione l’iter giudiziario di un cinquantenne trascinato davanti ai giudici dall’ex compagna dopo una separazione burrascosa.
L’uomo, difeso dall’avvocato Giuliano Migliorati, era accusato di atti persecutori, minacce e molestie, durate dal 2019 al 2021. La donna, nella denuncia, aveva raccontato di episodi per cui era stata costretta ad alterare le proprie abitudini di vita. Secondo la versione dell’ex coniuge l’indagato avrebbe chiesto a carabinieri e finanza di indagare su di lei per farle togliere il reddito di cittadinanza di cui beneficiava subito dopo la separazione.
In particolare la vittima aveva portato all’attenzione del giudice i tentativi dell’indagato di allontanarle la figlia e per farlo si sarebbe servito di diversi trucchi, dal lasciarla senza conto corrente bancario visto che era cointestato, a non farle montare uno scaldabagno in casa. Non solo, avrebbe cambiato la serratura di una porta e tutte le password dei profili social condivisi.
Il procedimento per stalking è però terminato pochi giorni fa. Il gip del Tribunale di Viterbo, Giacomo Autizi, ha emesso una sentenza di non luogo a procedere. Nessun reato sarebbe stato consumato. Probabilmente una rottura e una separazione particolarmente difficile. Alla battute finale anche un altro procedimento, questa volta per maltrattamenti in famiglia. La donna avrebbe accusato l’ex marito di lesioni e minacce ripetute nel tempo. La pubblica accusa, come da richiesta formulata dal difensore Giuliano Migliorati, ha già chiesto l’archiviazione del procedimento giudiziario.
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