San Pellegrino, avanza il degrado. I residenti scrivono a sindaca e prefetto: «Ascoltateci»

San Pellegrino, avanza il degrado. I residenti scrivono a sindaca e prefetto: «Ascoltateci»
di Luca Telli
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Martedì 23 Maggio 2023, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 19:32

San Pellegrino, i residenti scrivono a sindaca a prefetto: «Situazione del quartiere in generale peggioramento, servono interventi per fermare l’avanzata del degrado a ogni livello. Nostri associati ci riferiscono di situazioni preoccupanti, a cominciare dallo spaccio di droga nei vicoli che abbiamo già segnalato alle forze dell’ordine. Per passare all’abuso di alcool con tutto quello che ne consegue.

Alla sindaca, per prima cosa, il comitato di San Pellegrino chiede chiarezza sulla possibilità - ventilata nelle settimane scorse - di un’estensione di un’ora degli orari di lavoro di bar e locali notturni: fino alle 2. Una scelta che, non si stancano di ripetere, «non è costruttiva e, per di più, va contro l’idea di città che sembrava essere nelle intenzioni dell’amministrazione».

L’incontro di dieci giorni fa con l’assessore allo Sviluppo economico e al turismo, Silvio Franco, non ha dato i risultati sperati O, meglio, quelle certezze che il comitato chiede in vista dell’estate, «il periodo in cui la movida aumenta e, insieme, anche i disagi», spiega la presidente del comitato del quartiere San Pellegrino, Maria Elena Pierini.

Dalla sindaca Chiara Frontini, che più volte nel corso degli ultimi mesi è stata sollecitata, ancora silenzio: «Aspettiamo una convocazione quanto prima», spiega ancora la presidente che non risparmia una frecciata alla sindaca e alle sue promesse di “cambiamento” sventolate durante la campagna elettorale: «Di nuovo c’è una cosa, l’amministrazione risponde meno rispetto a quella precedente».

Gli episodi di mala movida, che non investono solo il centro storico ma come e gli ultimi fatti di cronaca dimostrano anche l’area all’esterno delle mura, sono problemi che il comitato denuncia da tempo insieme alla mancanza di controllo.

Controlli che già da mezzanotte abbandonano le vie del quartiere. Per questo, spiegano, allungare l’orario dei locali fino alle 2 significa un possibile (probabile) peggioramento della situazione.

Non bastano le rassicurazioni che le associazioni dei commercianti hanno presentato per smorzare le paure. Ovvero, «la possibilità che i locali sono pronti a dotarsi, se necessario, di sicurezza privata». I residenti sono scettici: «Non vogliamo passare come quelli - dice Pierini - che vogliono spegnere la movida. Né crediamo che la repressione sia una cura per arginare alcune pericolose derive. Chiediamo solo tutela per il quartiere e lavorare perché abbia un ruolo centrale nella vita della città». Tutela che è anche la base della richiesta dell’incontro che il comitato ha fatto al prefetto Antonio Cananà.

Conclude Pierini: «È nell’interesse di tutti arrivare a una soluzione del problema: il comitato è pronto a fare la sua parte».

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