Ingressi unici? L'ufficio scolastico regionale dice no ai presidi di Viterbo: "I disagi continueranno"

Una foto del Ruffini durante una protesta
di Federica Lupino
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Giovedì 7 Ottobre 2021, 06:35

Turni unici nelle superiori? Era tutto uno scherzo. Almeno nel capoluogo non se ne parla proprio. Eppure, nei giorni scorsi qualche spiraglio sembrava essersi aperto. Prima all’interno del tavolo scolastico provinciale insediato in provincia: Cotral e Regione avevano finalmente ammesso i pesanti disservizi subiti dagli studenti pendolari del Viterbese, sottolineando persino che la situazione della provincia è la peggiore rispetto agli altri territori laziali. Poi, durante un incontro a Palazzo Gentili tra i dirigenti scolastici delle secondarie di secondo grado e il consigliere provinciale delegato, Eugenio Stelliferi, i primi avevano concordato nel chiedere tutti la deroga rispetto ai turni scaglionati. Ma sinora per le scuole di Viterbo la risposta è stata un secco no.

Durissimo il commento del sindacato. “Siamo sempre più convinti che all’Ufficio scolastico regionale del Lazio non abbiano – attacca Brunella Marconi, segretaria dello Snals Confsal - la minima conoscenza dei trasporti della nostra provincia: i rientri degli alunni verso casa sono ristretti su pochissimi orari. Faccio esempi concreti: un alunno spesso ha solo due possibilità d’orario per tornare a casa con i mezzi Cotral a distanza di 2 ore l’una dall’altra; se prende la prima corsa deve uscire da scuola con il permesso almeno 10 minuti prima, altrimenti aspetta 2 ore in strada”. Il ragionamento verte sempre sullo stesso punto: “Non abbiamo gli autobus cittadini ogni 20 minuti né la metropolitana, come avviene invece a Roma.

I ragazzi – continua Marconi - lamentano pure di non avere più il tempo di frequentare una palestra o lo sport in genere per le ore perse ad attendere i mezzi per il rientro”.

L’Usr ha già rigettato le richieste avanzate da parte di numerosi istituti superiori, tra cui il liceo scientifico Ruffini e il Buratti di Viterbo. “La spiegazione del diniego? Ci è stato comunicato che Cotral deve garantire la capienza massima consentita sui mezzi, al momento ferma all’80%. Istituendo il turno unico, non sarebbe possibile. La situazione resterà invariata e i disagi per il 40% dei miei alunni che sono pendolari rimarranno”, spiega la dirigente del Ruffini, Claudia Prosperoni. Una piccola concessione, però, l’ha ottenuta: il turno unico il sabato, con entrata alle 8 e uscita alle 13. “Ma solo perché – continua – siamo l’unica scuola a fare lezione su sei giorni”.

Le lamentele dei ragazzi? “Sono quotidiane, così come quelle dei genitori. Sarò costretta a concedere i permessi per le uscite anticipate. Ci sentiamo – conclude – impotenti di fronte a questa situazione. L’unica speranza è che a dicembre l’emergenza sanitaria termini”.

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