Viterbo, nascite in calo nella Tuscia
ma aumentano i parti con il cesareo

L'ospedale di Belcolle a Viterbo
di Federica Lupino
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Venerdì 18 Aprile 2014, 19:33 - Ultimo aggiornamento: 19:40
VITERBO - Fuga dalla maternit o da Belcolle? Presto per dirlo: dobbiamo aspettare i dati sulla mobilit passiva che la Regione ci consegner a met anno, risponde il commissario straordinario Asl, Luigi Macchitella. Ma i numeri parlano chiaro: all'ospedale di Viterbo (ma anche in quello di Tarquinia), si partorisce sempre meno mentre aumenta il ricorso al parto cesareo.



Ecco un po' di cifre: nel 2012 sono stati 1.354 i neonati messi al mondo nel reparto ostetricia-ginecologia di Belcolle; nel 2013 sono calati a 1.254, ovvero in un anno si sono persi 100 parti. Eppure, in precedenza il trend era stato in costante aumento o stabile. Nel 2010, poi, era stato chiuso il punto nascite presente a Civita Castellana. E' evidente che Belcolle non riuscito a intercettare quel bacino: le donne dell'area preferiscono Terni o Roma.



Sempre nel reparto di ostetricia a Viterbo aumenta la percentuale di tagli cesarei. Nel 2012, le partorienti che per la prima volta si sono sottoposte a quello che un intervento chirurgico sono state il 19% del totale; nel 2013 sono salite al 21%. La Regione, invece ne detta la riduzione per incentivare il parto naturale.

Non va meglio a Tarquinia. Nel 2012 qui i parti sono stati 424; nel 2013 sono scesi a 393.



Altissimo il ricorso al cesareo: nel 2012 la percentuale era del 33,56%, salita al 37% nel primo semestre dello scorso anno. Numeri che pesano sul futuro di questo punto nascita (l'unico, nel Viterbese, oltre a Belcolle): gli standard prevedono quota 500 nascite come discrimine per la sicurezza delle partorienti, quindi il mantenimento del reparto. Non conosco questi dati ma - sostiene Macchitella - non credo si tratti di fuga delle partorienti dai nostri ospedali. Per una valutazione corretta, aspettiamo di conoscere la mobilit passiva. Se il numero delle partorienti fuori provincia nel 2013 non risulter aumentato, significa che sono nati meno bimbi. Altrimenti che le donne non si fidano degli ospedali locali.



Sull'aumento dei cesarei il commissario puntualizza: Belcolle ha percentuali sempre molto basse. Direi anzi - conclude - che siamo ancora tra i migliori.
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