Università della Tuscia, Tribunale, Procura della Repubblica, Casa circondariale, Ordine degli avvocati, Unicoop Tirreno, AzzeCO: è il folto pool di soggetti che hanno sottoscritto un accordo (unico in Italia) per la riqualificazione dell’area verde esterna del Palazzo di Giustizia del capoluogo attraverso la progettazione e realizzazione di un giardino sostenibile.
A tale scopo verranno selezionate e messe a dimora specie arboree, arbustive ed erbacee idonee a sottolineare lo scorrere delle stagioni durante tutto l'anno solare e adatte alle caratteristiche climatiche e pedologiche dell’area. Lo spazio verrà, inoltre, suddiviso in aree tematiche salvaguardando e valorizzando anche gli esemplari già presenti.
Altra novità di rilievo: saranno operativi, accanto agli studenti Unitus, anche dei detenuti di Mammagialla, formati e guidati dal personale dell’Orto Botanico, dell’Azienda Agraria e del Dafne (dipartimento di scienze agrarie e forestali), alcuni dei quali già impegnati come giardinieri presso il Palazzo di Giustizia in base ad una precedente convenzione. E poi una curiosità: il progetto “verde” è stato oggetto della tesi di laurea della neo dottoressa Deila Di Fiordo, discussa qualche giorno fa.
I commenti. «L’iniziativa – ha sottolineato Maria Rosaria Covelli, presidente del Tribunale - si fonda su analoga e proficua collaborazione tra istituzioni del territorio e soggetti pubblici e privati ma aggiunge altri obiettivi e si caratterizza per l’apporto determinante di Unitus e dei promotori di un programma nazionale assai rilevante sotto il profilo ambientale».
«Un proficuo dialogo tra le istituzioni - aggiunge Paolo Auriemma, procuratore della Repubblica- è la base della crescita di un tessuto sociale che a Viterbo si caratterizza per laboriosità ed entusiasmo.
«Si tratta di un'iniziativa importante - ha rilevato il rettore Stefano Ubertini - che mette insieme diversi aspetti sociali, ambientali e formativi. Accanto alla cura delle aree verdi e allo studio delle specie vegetali, l'attività coniuga il reinserimento sociale dei detenuti alla formazione sul campo degli studenti. E la partecipazione congiunta di vari soggetti testimonia il grande spirito di collaborazione che caratterizza il nostro territorio. Un riconoscimento anche alla indispensabile e fattiva collaborazione di Unicoop Tirreno e di AzzeroCO2».
«La partecipazione a questo progetto - afferma Anna Maria Dello Preite, direttrice di Mammagialla - conferma la collaborazione tra la casa circondariale ed alcune delle più importanti istituzioni della realtà locale finalizzata alla progettazione di concreti percorsi di reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti. Le competenze professionali che saranno acquisite al termine delle attività di tirocinio, debitamente certificate, potranno essere spese dai detenuti una volta rientrati nella società da persone libere».