Elezioni, tra Allegrini e Ubertini nel centrodestra spunta la candidatura "di pace" di Santucci

Elezioni, tra Allegrini e Ubertini nel centrodestra spunta la candidatura "di pace" di Santucci
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Sabato 12 Marzo 2022, 07:10

Pazza idea: Gianmaria Santucci sindaco. Il leader ed ex capogruppo di Fondazione potrebbe essere il nome della svolta per il centrodestra, quello che sulla carta sarebbe in grado di far cadere il muro di veti e controveti sui due nomi al momento in ballo: Laura Allegrini per Fratelli d’Italia e Claudio Ubertini per la Lega. Due su cui le possibilità di trovare una convergenza sono ridotte al lumicino. E allora ecco che viene giocata la carta del civico.

Da Roma sono iniziate le tirate d’orecchie. In queste ore si stanno susseguendo riunioni su riunioni, sia nella Capitale che nel capoluogo. Nel pomeriggio si sono visti i verdi e Forza Italia, in serata invece a Viterbo i confronti si sono svolti in casa della Lega e in quella dei meloniani, ognuno con i rispettivi gruppi. Ad avanzare il nome del leader di Fondazione sarebbero stati proprio quelli della Lega, replicando la mossa - già tentata con Mauro Rotelli - di andare a pescare fuori casa propria qualcuno in grado di mettere tutti d’accordo.

I rispettivi candidati hanno infatti il fiato corto. Sulla Allegrini il senatore Umberto Fusco è stato categorico: «Non la sosterremo mai».

I Fratelli d’Italia di contro non possono digerire la candidatura di un ex assessore passato dal loro partito a quello di Salvini. E poi c’è la variabile Forza Italia, già spaccata di suo, che però come commissario ha l’ex sindaco Giulio Marini, già presidente della Provincia con Santucci assessore. Nonostante ultimamente i due non siano proprio affiatatissimi.

Ma va anche ricordato che i berluscones non vogliono appoggiare nessuno tra Allegrini e Ubertini, in quanto erano nella giunta che ha fatto cadere il sindaco azzurro Giovanni Arena. Negli ultimi tempi Santucci si è trovato molto in sintonia con Fratelli d’Italia, quindi la mossa della Lega potrebbe anche essere quella di stanare i meloniani in un’ottica di coalizione. Proponendo un nome terzo, darebbero il segnale di non arroccamento sulla posizione di dover candidare per forza un proprio uomo.

Adesso bisogna vedere la reazione all’ultima novità, nel momento in cui le elezioni si avvicinano e la soluzione unitaria per il centrodestra sembra allontanarsi ogni giorno.

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