Discarica Monterazzano, il via all'ampliamento entro tre mesi. Convocata da Regione la conferenza servizi

Discarica Monterazzano, il via all'ampliamento entro tre mesi. Convocata da Regione la conferenza servizi
di Simone Lupino
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Venerdì 9 Giugno 2023, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 19:48

Ampliamento della discarica di Monterazzano, la decisione entro tre mesi. La Regione Lazio ha convocato per il 21 giugno la prima riunione della conferenza dei servizi. L’incontro si svolgerà da remoto. La lettera è partita l’altro ieri. Destinatari: Comune di Viterbo, Provincia, Asl, Mic, Prefettura, Arpa e altri enti. “La conferenza - sta scritto - è finalizzata all’acquisizione dei pareri di tutte le amministrazioni competenti o comunque potenzialmente interessate per il rilascio del provvedimento di Via e dei titoli abilitativi necessari alla realizzazione e all’esercizio del progetto”.

Chiamata a partecipare anche Ecologia Viterbo. Il gestore chiede la realizzazione di un nuovo invaso denominato VT4 “nelle vicinanze dell’invaso attualmente in esercizio ed in via di esaurimento”. Nei giorni scorsi l'amministatore delegato Pierpaolo Lombardi ha dichiarato a Il Messaggero che "anche se in quantità minore rispetto al passato, continuano i conferimenti extra da Roma e dalle altre province del Lazio", ancora non autosufficienti per lo smaltimento rifiuti. La nuova volumetria totale abbancabile sarà pari a 960.000 metri cubi. “Supponendo conferimenti costanti per i prossimi anni si ha una vita utile di discarica pari a circa 10 anni”, riportano le schede. La conferenza dei servizi si deve concludere di norma entro 90 giorni dalla prima seduta, ma capitano sforamenti.
Per la Tuscia sono giornate caldissime sul fronte rifiuti.

A tenere banco c'è anche il dibattito sulla piattaforma per il riciclo dei rifiuti marini con discarica di servizio (803mila metri cubi) prevista ad Arlena di Castro.

Sulla discarica di Viterbo, come arrivano gli enti? Il Comune è senza una strategia nota. Le carte sono disponibili dal 2 agosto. Tuttavia il progetto non è stato mai illustrato o discusso in aula. L’amministrazione Frontini, che sullo stop dei rifiuti da Roma a Viterbo ha costruito una fetta della vittoria elettorale, non ha richiesto integrazioni o presentato osservazioni. Ad ottobre, incalzata dai consiglieri Andrea Micci (Lega) e Laura Allegrini (FdI), la sindaca rispose che il Comune avrebbe fatto sentire la sua voce in conferenza dei servizi, “perché è quello il momento in cui si mettono in fila le carte”. Da allora tutto tace. A differenza del Comune di Viterbo, si sono mosse per ricevere alcuni approfondimenti l’Autorità di bacino distrettuale e l’Arpa.

A vuoto anche la consultazione pubblica prevista per legge. Nessuna opposizione da parte di associazioni ambientaliste, comitati, partiti, cittadini o consigli comunali della Provincia. Sul fronte Regione, invece, vanno ricordate le dichiarazioni durante e dopo la campagna elettorale di Francesco Rocca: “No all’ampliamento della discarica di Viterbo”, disse il governatore. Da capire come si tradurranno nei fatti. Mentre non si è mai pronunciato sull’argomento il presidente Alessandro Romoli dalla Provincia.

L’unica cosa certa è che senza discarica Viterbo sarebbe costretta a trovare un altro sbocco per i propri rifiuti. Mentre ufficialmente è ancora un nodo irrisolto la questione delle garanzie necessarie per l’attività di discarica.

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