Viterbo, sulle misure post Covid consiglio comunale in confusione: approvate tutte le mozioni

Viterbo, sulle misure post Covid consiglio comunale in confusione: approvate tutte le mozioni
di Massimo Chiaravalli
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Venerdì 29 Maggio 2020, 08:10

“All in”, approvato tutto all’unanimità. Le quattro mozioni per il rilancio della città post Covid 19 presentate ieri in consiglio comunale impegnano sindaco e giunta su un universo di questioni, con interventi che a volte fanno pure a testate tra loro, laddove una dice una cosa e l’altra il suo contrario. Maggioranza e opposizione volevano arrivare a una convergenza? Per qualcuno ci si è riusciti, per altri no.

Le mozioni: via libera a quella del capogruppo del Pd Luisa Ciambella, all’altra di Viterbo 2020 e a una ulteriore firmata dall’altro dem Alvaro Ricci insieme a Forza civica, Movimento 5 Stelle, Viterbo dei cittadini e Obiettivo Comune, infine a quella della maggioranza. Il primo consiglio misto della storia – una ventina presenti nella sala conferenze della Provincia, che ha ospitato la seduta, una decina in videoconferenza da casa – ha visto la mattinata dedicata all’esposizione dei documenti, poi alle 14 tutti a pranzo. Ma con un buon proposito: alle 15 riunione dei capigruppo per arrivare a un documento condiviso e alle 17 ripresa del lavori.

Il fatto che lo streaming a un certo punto indicasse in video il secondo round alle 17,45 non era buon segno. E infatti al rientro la condivisione non c’era: tutte le mozioni in votazione sono state approvate all’unanimità. Quelle della minoranza con l’astensione della maggioranza e viceversa. Il sindaco Arena assente.

«E’ un sei politico», per il pentastellato Massimo Erbetti. «Queste mozioni impegnano sindaco e giunta a fare una cosa e il suo opposto – ha detto Barelli – e questo non può essere necessariamente positivo». Per esempio, la maggioranza ha lasciato approvare anche le premesse politiche in cui si dice che governo e Regione hanno lavorato bene. Non solo: per alcune Tari e Tosap non vanno pagate; per altre non si può, al massimo vanno solo ridotte.

Non è d’accordo il capogruppo di FdI, Luigi Maria Buzzi: «Alcuni punti se non sono uguali sono analoghi. Sono impegni seri, che incidono sul bilancio. Non ci sentiamo di bocciare il percorso costruttivo messo in atto oggi».
Ricci però una cosa l’ha ben chiara, cioè che con con la mozione firmata anche da lui «si approvano le linee guida di indirizzo di cui tener conto in sede di redazione del progetto di bilancio, con coperture certe».

Come dire, un impegno molto più vincolante di quanto si creda.

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