Viterbo, il Comune condannato per atti discriminatori contro un senegalese

Il consiglio comunale di ieri
di Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 30 Settembre 2020, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 16:31
Le 166 pagine della discordia. Lì dentro ci sono descritti qualcosa come mezzo milione di debiti fuori bilancio, ma soprattutto una sentenza di condanna per comportamento discriminatorio del Comune contro un cittadino senegalese. E qualche altra «sceriffata» - come l’ha definita il capogruppo di Forza civica, Giacomo Barelli - di palazzo dei Priori. Il consiglio ieri ha fatto emergere una serie di contenziosi persi dal Comune, che la giunta non è stata in grado di descrivere. Lo ha fatto però la minoranza.

La prima anomalia l’ha fatta notare Alvaro Ricci (Pd). «E’ curioso che questa delibera la presenti Contardo. C’è il riconoscimento dei debiti, dovrebbe essere di Barbieri: è l’assessore al contenzioso che fa questo». Alla richiesta di una relazione che ne spiegasse il contenuto però è seguito il silenzio. Così è stato Barelli a dare una descrizione sommaria delle 166 pagine. «Sarò il solito rompiscatole, ma non ci si presenta con 500 mila euro di debiti senza una relazione che faccia capire cosa stiamo votando».

Nella lista figurano diversi risarcimenti. Poi le «sceriffate». E’ il caso dello straniero sanzionato dalla polizia locale il 19 ottobre 2018. «Gli si contestava di aver violato la legge sul commercio ambulante, ovvero di aver sostato per troppo tempo, 15 minuti – ha spigato Barelli - in via Puglia, dalle 11,05 alle 11,20». Sanzione di 250 euro impugnata: alla fine del giro l’ambulante ha avuto ragione e il Comune ha pagato quasi 3 mila euro.

«Ma la chicca è quella di un senegalese che un anno fa ha citato il Comune per il riconoscimento del carattere discriminatorio per avergli negato l’assegno di nucleo famigliare numeroso». Il tribunale gli ha dato ragione: condanna per palazzo dei Priori a pagare l’assegno e 2.600 euro di spese. «Una bella medaglia al valore per il Comune di Viterbo, a noi fa orrore: le sceriffate poi si pagano».

Ricci ha quindi chiesto di «approvare i debiti in tempi rapidi, ma di verificare se sussistono responsabilità amministrative e contabili». Su questo ha presentato un emendamento poi approvato, così come i debiti. Ma sul finale si è acceso lo scontro tra Barelli e Barbieri. I due non si amano e non lo nascondono. «L’assessore ha dimostrato inadeguatezza e tecnica incompetenza. Il dramma è che vi abbiamo spiegato noi quello che conteneva la delibera. Non c’è alcuna simpatia tra me e lei ma che ci stanno a fare gli assessori?».

«Non si tratta di simpatia – ha replicato Barbieri – mi è completamente indifferente. I debiti riguardano una serie di cause di anni, valutate anche dall’assessore al bilancio e dai dirigenti. Se la polizia ha ritenuto di intervenire non riguarda un indirizzo di questa amministrazione».
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