Viterbo, appalto mense scolastiche
il Consiglio di Stato sblocca l'impasse

Viterbo, appalto mense scolastiche il Consiglio di Stato sblocca l'impasse
di Federica Lupino
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Sabato 14 Giugno 2014, 09:03 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 11:22
Il Consiglio di Stato sblocca l'appalto delle mense scolastiche. Con una sospensiva arrivata a met settimana, i giudici hanno di fatto congelato gli effetti del pronunciamento del Tar, che aveva dato ragione alla ditta ricorrente, ovvero la “Ep”.



A questo punto il Comune dovr valutare se siglare il contratto con l'azienda arrivata prima, e cio la Serenissima, oppure aspettare il pronunciamento di merito. In quest'ultimo caso, per, non essendoci tempi prestabiliti per la deposizione delle motivazioni, si rischierebbe di pregiudicare l'avvio del servizio alla riapertura delle scuole, prevista il 15 settembre. In ogni caso, il Consiglio di Stato, nel procedere con la sospensiva, ha ribaltato la lettura che il Tar aveva dato a marzo della clausola sul centro cottura: per i giudici di secondo grado, l'impresa aggiudicataria ha 90 giorni di tempo per prepararlo.



Il nostro obiettivo - annuncia l'assessore alla Pubblica istruzione, Raffaella Valeri - quello di garantire la continuit del servizio. Abbiamo gi affrontato l'argomento in giunta, ora avvieremo un serrato confronto con i tecnici. Entro la prossima settimana, si decider come procedere. In ballo c' la preparazione di 1.600 pasti al giorno per scuole dell'infanzia, primarie e medie del capoluogo. L'appalto, della durata di tre anni per un valore di quasi 4 milioni di euro, era stato vinto a fine anno dalla veneta Serenissima. La seconda classificata, la napoletana “Ep”, che per anni lo ha gestito, ha presentato ricorso sostenendo la necessit di possedere gi un centro cottura al momento della partecipazione al bando.



In primo grado, il Tar ha accolto il ricorso. Il Comune ha quindi prorogato l'affidamento alla “Ep” sino alla conclusione dell'anno scolastico. La Serenissima, esclusa dall'appalto, ha per presentato appello, a cui si accodato Palazzo dei Priori. Il Consiglio di Stato - spiega Valeri - ha riconosciuto la correttezza della nostra interpretazione del capitolato. Rispetto al centro cottura, i giudici hanno rimarcato che le regole richiedevano solo l'impegno all'allestimento entro 90 giorni dall'aggiudicazione. I tempi stringono: alla riapertura delle scuole mancano appunto tre mesi.
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