Viterbo, con due telefonini nella loro cella
gestivano traffico di droga all'esterno

Il carcere di Mammagialla
di Federica Lupino
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Mercoledì 7 Maggio 2014, 15:50 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 15:01
VITERBO - Continuavano a gestire i loro traffici illeciti comodamente dalla cella di Mammagialla. E lo facevano usando un cellulare di vecchia generazione e uno smartphone con connessione internet attiva.



Le indagini sono ancora in corso ma il sospetto che i due detenuti (italiani) rinchiusi all'interno del reparto di media sicurezza continuassero a smistare all'esterno partite di stupefacenti. La scoperta avvenuta ieri mattina, durante le perquisizioni ordinarie che quotidianamente vengono effettuate da parte di alcuni agenti della polizia penitenziaria. Le notizie, al momento, filtrano col contagocce. Impossibile ottenere conferme ufficiali. Certo che il sequestro non avvenuto dopo una soffiata.



I controlli nelle celle vengono fatti a campione ogni giorno. A volte si trovano oggetti come lame e coltelli, stavolta il bottino stato pi grosso, visto che ai detenuti vietato ogni contatto con l'esterno, salvo quelli rappresentati dai colloqui con i famigliari. Ebbene, ieri mattina, i poliziotti hanno scoperto nascosti dentro la cella i due telefonini, entrambi con scheda sim inserita e funzionanti. Significa che da quei cellulari partivano chiamate e messaggi.



Per fare cosa? Di sicuro, aggirare la sorveglianza e le norme penitenziarie che prevedono l'isolamento. Telefonate e sms ora verranno passate al setaccio. Il sospetto, per, che i due continuassero a gestire da dietro le sbarre il traffico di stupefacenti.

Bocche cucite dai sindacati che non confermano n smentiscono. Possiamo solo dire - dichiarano Gennaro Natale (Osapp), Luca Floris (Sappe) e Gino Federici (Cgil) - che ancora una volta i nostri colleghi hanno dato dimostrazione di grande professionalit. Nonostante la carenza di personale e le difficolt quotidiane, gli agenti garantiscono la sicurezza con grande spirito di servizio.
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