Talete azzerata, si dimette anche Fraticelli (Forza Italia). Gli accordi politici sulla spa idrica

Talete azzerata, si dimette anche Fraticelli (Forza Italia). Gli accordi politici sulla spa idrica
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Giovedì 14 Gennaio 2021, 11:52 - Ultimo aggiornamento: 12:34

Ha obbedito: l'avvocato Giuseppe Fraticelli si è dimesso da consigliere di amministrazione della Talete spa, società che gestisce il servizio idrico integrato nella provincia di Viterbo, azzerando di fatto il board di gestione della stessa. Dopo le precedenti dimissioni dell'altro consigliere, Antonella Stella in quota Fratelli d'Italia (arrivate ieri), anche la quota Forza Italia cui Fraticelli fa riferimento ha seguito la logica politica di questa - ennesima - fase critica della spa pubblica dell'acqua.

Talete, assemblea dei sindaci con cda al capolinea. Forza Italia è per le dimissioni di Fraticelli

Al presidente in carica Andrea Bossola, manager nominato  a suo tempo anche con l'assenso del Partito democratico, non resta ora che togliere il disturbo.

L'assemblea dei sindaci, che della Talete sono i soci azionisti in rappresentanza dei propri Comuni, il compito di indicare (forse, ma un rinvio sempre più probabile) una nuova svolta, che passa ovviamente dalla nomina di una nuova cabina di direzione che obbedirà ancora agli accordi politici in corso. 

«Dopo un’attenta analisi, condivisa anche con molti sindaci che hanno avuto la bontà di indicarmi ad inizio mandato, valuto che le condizioni per proseguire questo percorso vengono meno». Così Fraticelli ha spiegato in una lunghissma lettera le sue dimissioni, non nascondendo di aver preso la decisione con molti dubbi. «Io nella Talete, nella sua peculiare atipicità di azienda totalmente pubblica per la gestione del più importante servizio pubblico primario, ho sempre creduto e mi sono, da anni, personalmente speso».

Fraticelli registra che «è innegabile, qualcosa è venuto a mancare». E punta l'indice soprattutto contro la Regione Lazio («E' mancato un effettivo sostegno, soprattutto per la calmierazione delle tariffe») laddove regitrsa che «in un Ato debole come il nostro, non è possibile scaricare sul gestore del servizio, e quindi sugli utenti, il costo esosissimo della dearsenificazione dell’acqua, specie se tale fenomeno si caratterizza solo come endemico». Regione che, sempre per Fraticelli, ha mostrato «una evidente debolezza politica con la quale ha gestito e, negli anni, purtroppo consolidato, visto che ancora ci troviamo in tale situazione, la disparità di trattamento tra i Comuni entrati in Talete e quelli che ancora non lo hanno fatto».

Ne sono derivati diseconomie nella efficiente gestione del Servizio idrico integrato, anche stavolta tutte a carico delle popolazioni dei Comuni che hanno conferito in Talete: la proliferazione delle tariffe, applicate nei territori e la odiosa disparità di trattamento che ne è scaturita tra utenti ha, ancor di più, aumentato un sentimento di sfiducia nei confronti della società, provocando addirittura in alcuni sindaci, la volontà di resistere pur di non conferire il servizio».

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