Lo schermidore Spiniello e il suo allenatore Meli: quando lo sport abbatte le barriere

La storia dello schermidore Spiniello e del suo allenatore Meli: quando lo sport abbatte le barriere e regala felicità
di Marco Gobattoni
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Venerdì 7 Maggio 2021, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 10:03

Quella di Francesco Spiniello, schermidore viterbese paraolimpico di 22 anni, non è la classica storia di redenzione. Francesco, che diversamente abile ci è nato, non ha dovuto reinventarsi una vita cambiata bruscamente a seguito di qualche evento nefasto; Francesco ha scelto di vivere la sua vita come se fosse naturale fare sport a livelli alti e affrontare l’esistenza senza piangersi addosso. Sul suo percorso, culminato sabato 1 maggio con la medaglia d’argento nella prima prova nazionale di Scherma Paralimpica Italiana categoria B Sciabola maschile, ha incontrato un allenatore e un uomo con cui si è instaurato, da tre anni, un rapporto che va oltre lo sport. Il suo allenatore è Federico Meli: a Viterbo, Federico, è conosciuto per la sua grande abilità nella musica – compositore e vocalist del famoso gruppo “Giorni Anomali” - ha scritto l’attuale inno della sua amata Viterbese, oltrechè numerosi altri brani di successo che a Viterbo e non solo, vengono cantati da giovani e appassionati di musica. L’ultimo, passato anche in Rai, è dedicato a Edoardo Giordan campione paralimpico di scherma che gareggerà alle prossime Olimpiadi di Tokyo. Il brano ha attivato una serie di donazioni che hanno permesso di acquistare una carrozzina da competizione nuova di zecca con la quale, Spiniello, ha vinto l’argento nelle gare nazionali di sabato scorso.

Meli per l’appunto è anche un grande appassionato di sport: maestro di scherma presso l’Asd Viterbo Adelmo Santa Lucia, si è avvicinato al mondo dello sport per disabili nel lontano 2002 quando grazie ad un progetto della asl di Viterbo guidato dal compianto professor Giorgio Schirripa, si abbracciarono neuropsichiatria infantile e sport, per dare vita a percorsi riabilitativi di valore e di soprattutto di prospettiva.

Questi percorsi hanno coinvolto decine di ragazzi che attraverso lo sport agonistico e non solo, sono riusciti ad individuare una strada per la vita che li strappasse dalla routine di un’esistenza monotona e priva di squilli.

«Con il professor Schirripa si attivarono una serie di progetti e percorsi che coinvolsero diverse entità cittadine – ricorda Meli – lo sport è un veicolo formidabile di vita e, spesso, gli atleti diversamente abili trovano nelle varie discipline la forza per iniziare un nuovo percorso di vita».

Per Spiniello è stato così.

«Francesco è un atleta che attraverso sacrifici e voglia di emergere sta ottenendo risultati importanti – parla del suo allievo Meli – il secondo posto di sabato scorso gli spalanca le porte delle finali nazionali che si terranno a maggio.

Sono felice per lui: ha fatto numerosi sforzi e la pandemia non lo ha certo aiutato».

Già la pandemia: gli allenamenti di Francesco e Federico, prima del Covid, si svolgevano presso le palestre delle scuole cittadine; con il virus non è più possibile ma questo non ha scoraggiato allenatore e allievo.

«Per fortuna la scherma in carrozzina non ha bisogno di grande spazi e così le nostre sedute si svolgono nel garage di casa sua – racconta Meli – purtroppo questa pandemia ha avuto conseguenze su tante cose, ma non ci lamentiamo: se ci sono passione e voglia una soluzione si trova sempre».

Luglio sarà il mese dei Giochi Olimpici di Tokyo: troppo presto per Francesco ma in un futuro prossimo chissà.

«Dobbiamo fare un passo alla volta – spiega il suo coach – Francesco è un tesserato federale e per noi sarà normale cercare di farci osservare anche dalla Nazionale paralimpica. Adesso ci prepareremo al meglio per le finali di maggio». Olimpiadi o meno, Francesco la sua medaglia d’oro l’ha già portata a casa.

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