Regione Lazio, approvata la legge sui biodistretti
Crucianelli: «E' un successo di tredici comuni»

Regione Lazio, approvata la legge sui biodistretti Crucianelli: «E' un successo di tredici comuni»
di Ugo Baldi
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Giovedì 27 Giugno 2019, 14:55
Approvata la legge regionale sui Biodistretti. «Una vittoria per quei tredici comuni del Biodistretto della Via Amerina e delle Forre che hanno proposto e sostenuto questa legge». Questa la prima reazione del presidente Famiano Crucianelli alla notizia dell'approvazione dalla sede di Civita Castellana.
La Regione Lazio è stata la prima in Italia a fare una legge di promozione dei Biodistretti che ha al centro la valorizzazione e lo sviluppo sostenibile del territorio. Promuovere l’agricoltura biologica, diffondere buone pratiche rurali, ambientali e sociali, tutelare i saperi locali, la biodiversità, sviluppare l’ecoturismo culturale e gastronomico. Tutto attraverso la diffusione di un modello partecipativo dal basso, attento allo sviluppo sostenibile e alle vocazioni dei territori. In sintesi è questo il succo della legge che disciplina i biodistretti, approvata dal Consiglio regionale del Lazio, presieduto a turno da Mauro Buschini, Devid Porrello e Giuseppe Cangemi,con 22 voti favorevoli e 11 astenuti. I Biodistretti sono organizzazioni nate spontaneamente negli anni scorsi. Ce ne sono 30 in tutta Italia, di cui 2 nel Lazio (nel basso Viterbese e Frosinone) e uno attualmente in formazione nella zona di Fiumicino e Cerveteri. Si tratta – nella definizione che dà la nuova legge del Lazio – di un’area geografica omogenea con vocazione all’agricoltura biologica, dove i vari soggetti che operano nel settore “stringono un patto di solidarietà – si legge nella relazione – per la gestione sostenibile del territorio, partendo proprio dal modello biologico di produzione e consumo”. In pratica sI mettono in rete amministrazioni locali, produttori, consumatori per promuovere un modello di sviluppo ecosostenibile. Con questa legge, la prima in tutta Italia, si prevedono le forme in cui può nascere ed essere gestito un biodistretto, le forme di intervento regionale, attraverso l’istituzione di un fondo specifico. 
Entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, la Giunta regionale, sentite le commissioni consiliari competenti, adotterà un regolamento che dovrà contenere i criteri per individuare i soggetti che possono far parte del biodistetto, le modalità per l’elaborazione dei programmi annuali, le modalità per l’erogazione dei contributi previsti e per i controlli sull’utilizzazione dei contributi stessi. Per ciascuna delle annualità 2020 e 2021 sono stanziati 150mila euro per la parte corrente e 200mila per gli interventi in conto capitale.
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