Pulizie negli ospedali, lunedì l'incontro sui 27 precari non rinnovati. Cgil e Cisl: "Indispensabile il loro lavoro"

Belcolle
di Federica Lupino
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Domenica 9 Ottobre 2022, 15:01

Precari non rinnovati e aumento dei carichi di lavoro per i fissi rimasti. È così che il servizio di pulizie negli ospedali del Viterbese è stato ridotto da inizio mese. Sono 27 i lavoratori che, assunti durante l’emergenza Covid per garantire i necessari standard di sanificazione nelle strutture della Asl, non si sono visti rinnovare il contratto in scadenza il 30 settembre. Dopo due rinvii, lunedì dovrebbe tenersi la riunione - i sindacati sperano risolutiva - tra azienda sanitarie e Meranese Servizi, capofila del raggruppamento temporaneo di imprese che gestisce l’appalto e di cui fanno parte anche la Iss Italia srl e la Jobbing Soc. Coop.

“La vicenda è esplosa il 19 settembre – raccontano Donatella Ayala, segretaria della Filcams Cgil, e Guido Calà, responsabile della Fisascat Cisl – quando i rappresentanti delle società interessate hanno comunicato in via informale la volontà di portare a scadenza i contratti”. Poi, il 27 un incontro in videoconferenza ha confermato la mancata proroga: “Rinnovare quei rapporti di lavoro, avrebbe comportato trasformarli in tempi indeterminati. Ma le aziende – continuano Ayala e Calà – hanno sottolineato di non poterselo permettere, perché i servizi aggiunti legati al Covid stanno diminuendo, le materie prime costano sempre di più e non hanno garanzie sull’apertura della nuova ala di Belcolle”.

Spiegazioni ritenute non sufficienti dai sindacati che sottolineano: “Quei lavoratori ormai sono necessarie per garantire i necessari standard di pulizia  nelle strutture sanitarie, in quanto – assicurano i segretari della Filcams e della Fisascat – non svolgono solo i compiti legati alla pandemia”.

Il primo confronto virtuale si è comunque concluso con l’impegno da parte delle società a richiamare il personale non rinnovato “non appena si fosse presentata l’occasione”. Poi, due riunioni saltate.

Intanto, i sindacati sottolineano che “molti dei precari sostituivano personale andato in pensione o in malattia. Tanto che, nonostante la volontà di ridurre gli straordinari degli addetti a tempo indeterminato, le ore aggiuntive di lavoro continuano con l’aggravante di carichi ben maggiori rispetto a prima”, denunciano Ayala e Calà. Perché il lavoro è rimasto lo stesso, ma a svolgerlo sono 27 persone in meno. “Da anni, ben prima del Covid – aggiungono – agli impiegati nelle pulizie della asl è stato chiesto di svolgere ore in più per garantire un servizio adeguato. E per chi lavora 15, 20 ore a settimana significa garantirsi una vita più dignitosa. Per questo, ritenuiamo che questo surplus possa diventare strutturale”.

Lunedì, si diceva, è atteso l’incontro. “La Asl – concludono Ayala e Calà – si è dimostrata subito sensibile alle tematiche esposte. Enei cambi di appalto, è stata sempre presente. Auspichiamo una soluzione positiva sia per i precari da riassorbire sia per gli straordinari da rendere strutturali per i fissi”.

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