Dimissioni sette giorni su sette e maggiore tutela dalle aggressioni per i sanitari. Il nuovo corso dettato dal neo-presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, viaggia innanzitutto su questi due binari. E Belcolle? Nel polo ospedaliero centrale della Tuscia la situazione non è certo paragonabile a quella dei nosocomi della Capitale.
A Roma, episodi di violenza a danno del personale medico e paramedico sono all’ordine del giorno. Non, per fortuna, a Viterbo. Lungo la linea del fronte della sanità locale, ovvero il pronto soccorso, non esiste un’emergenza in tal senso (semmai, c’è quella comune a tutte le strutture della carenza di personale). Non si registrano episodi di violenza fisica ai danni di medici e infermieri semmai di aggressione verbale.
Diverse le azioni di messa in sicurezza già operative all’interno del reparto e in fase di potenziamento. A febbraio, è stato inaugurato il nuovo posto di Polizia attivo tutti i giorni dalle 8 alle 22 nei locali del Pronto soccorso viterbese. Tre gli agenti presenti per garantire la sicurezza, oltre alla vigilanza privata. Resterà da vedere se le indicazioni del presidente Rocca, ovvero la presenza h24 della polizia, verranno accolte dal ministero dell’Interno con un prolungamento dell’orario anche a Belcolle.
Come dalle più recenti indicazioni del ministero, inoltre, verranno installata anche delle telecamere per un monitoraggio costante.
Per quanto riguarda invece le dimissioni durante i festivi, la strategia da anni è quella di facilitare il ritorno a casa dei pazienti quando le loro condizioni lo consentano. Indipendentemente dal giorno della settimana, insomma, l’obiettivo è quello di liberare posti letto nei reparti appena lo stato di salute dei malati consente un rientro in sicurezza.