Orioli, la dirigente Pachella: «Mancano 12-13 aule per ripartire a settembre. Ma non ci arrendiamo»

La dirigente dell'Orioli, Simonetta Pachella
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Lunedì 10 Agosto 2020, 07:44
“All’Orioli mancano almeno 12-13 aule perché l’anno scolastico possa ripartire in presenza”. Simonetta Pachella è la dirigente scolastica dell’istituto che conta 950 iscritti, uno dei più frequentati della provincia. Diversi gli indirizzi proposti che richiamano ragazzi da tutta la provincia: il settore professionale che sforna meccanici, elettricisti, idraulici altamente specializzati, e il liceo artistico da cui escono future stiliste ma anche sarte. E, ancora, il socio-sanitario a cui dallo scorso anno si è unito l’Agrario. Una realtà in cui la pratica è il fondamento dell’insegnamento e, quindi, con la didattica a distanza non va a braccetto.

“Studiare da noi non è come fare una versione di latino. Mettere le mani sul torno o scolpire col gesso non si può fare online. E quest’anno i laboratori per i professionali sono assolutamente inadeguati perché non riescono ad ospitare il numero di alunni delle diverse classi. Forse – afferma la preside – in caso di compresenze con insegnanti tecnico-pratici potrei sdoppiare gli alunni: metà in laboratorio, l’altra metà in aula, a rotazione”. Una soluzione tampone, nemmeno facile da realizzare: entrambi i locali andrebbero sanificati a ogni turnazione.

Al liceo artistico “la situazione più drammatica”, denuncia Pachella. Qui a settembre ci saranno 23 classi per solo 15 aule. “Al di là della capienza, negli scorsi anni l’orario era costruito in modo che le classi ruotassero tra le aule e i laboratori, con questi ultimi che andavano a sopperire la carenza delle prime. Ma quest’anno non sarà possibile per le regole di sanificazione dettate dall’emergenza sanitaria”, aggiunge. Infine, c’è un ulteriore scoglio: garantire il distanziamento con due adulti in più per classe. Sono i docenti di sostegno dei 102 alunni disabili di tutta la scuola, per una media di 2 per aula (con altrettanti insegnanti, appunto).

A livello nazionale, per le superiori è previsto un tetto massimo del 20% di Dad, superabile solo in casi eccezionali. Quello dell’Orioli lo sarebbe ma, per le sue caratteristiche, non è possibile sostituire la pratica con le lezioni online. Che fare, quindi? “Ho portato a conoscenza della Provincia i nostri problemi di spazi, come suggerito dall’Ufficio scolastico regionale. So che hanno lanciato un bando per la ricerca di locali da affittare per adibirli ad aule. Voglio essere ottimista”, afferma la preside. Che non ha affatto intenzione di arrendersi. “Spesso l’Orioli è trattato come una Cenerentola. Invece no, da noi ci sono ragazzi meravigliosi che sanno dare tanto. Lo scopo del mio lavoro – conclude – è dare a questa scuola l’importanza che merita. Con i miei alunni sono severa ma lo accettano: sanno che lo faccio per insegnare loro come si va avanti nella vita. E farò di tutto perché anche quest’anno abbiamo i mezzi e le risorse per studiare”.
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