Omicidio delle Saline, torna a casa l’assassino Claudio Cesaris

CLAUDIO CESARIS
di Maria Letizia Riganelli
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Mercoledì 6 Settembre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 18:40

Omicidio delle Saline, torna a casa l’assassino Claudio Cesaris. Il 69enne di Pavia, condannato in primo grado a 25 anni e due mesi di carcere per aver ucciso il professore dell’Unitus Claudio Angeletti è uscito dal carcere e continuerà la detenzione ai domiciliari. Alla base della decisione del Tribunale di Sorveglianza le gravi condizioni di salute di Cesaris.

L’imputato già dopo l’arresto aveva avuto problemi di cuore e più volte aveva lasciato la casa circondariale per ricevere cure nel reparto di medicina protetta a Belcolle. Gli stessi problemi che non gli hanno permesso nemmeno di essere presente alla lettura della sentenza della Corte d’assise di Roma lo scorso 10 maggio. Il il 7 dicembre 2021, dopo settimane di pedinamenti e appostamenti, Claudio Cesaris arriva al parcheggio delle Saline a Tarquinia dove il professore si trovava per lavoro. Qui, dopo aver finto un malore avrebbe chiesto al docente un passaggio. Salito sul sedile posteriore avrebbe aspettato che Angeletti ingranasse la marcia per estrarre la pistola e sparare due colpi alla nuca.

Da dietro, senza neanche guardare in faccia la vittima che in una frazione di secondo ha smesso di vivere. Cesaris dopo essersi disfatto della pistola, lanciandola in mare sarebbe tornato a casa, si sarebbe cambiato e avrebbe scambiato qualche battuta con alcuni commercianti. Nel frattempo i carabinieri del Nucleo investigativo della compagnia di Viterbo erano già risalite a lui.

Ricostruendo i movimenti e soprattutto il movente. Cesaris, in base a quanto emerso nelle indagini coordinate dal pm Alessandro Gentile della Procura di Civitavecchia, avrebbe ucciso il prof Angeletti per gelosia.

Il 69enne era ancora innamorato della sua ex, una donna che per lavoro si era trasferita da Pavia all’università della Tuscia. Un trasferimento repentino che aveva portato Cesaris a seguirla e a pedinarla per capire se nella sua vita ci fosse un altro uomo. Durante i suoi pedinamenti aveva scoperto che la sua ex aveva stretto amicizia col professore e nella sua mente aveva creduto che tra i due ci fosse una storia. «Movente - ha spiegato il pm Alessandro Gentili durante la discussione - da rintracciare nella mancata accettazione della fine della relazione tra l’imputato e la ricercatrice. A cui si accompagna una forma di gelosia nei confronti del professor Angeletti, vissuto come antagonista, e una vendetta nei confronti della ex».

Ora Cesaris continuerà la detenzione nella sua residenza mentre nelle prossime settimane potrebbe essere fissata la prima udienza in Corte d’Appello. Cesaris è stato condannato solamente per l’omicidio del prof con l’aggravante della premeditazione, dall’accusa di stalking nei confronti della sua ex (che si era costituita parte civile) è stato assolto.

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