Pavani resta in carcere: «Non sono un assassino»

Un'auto della polizia
di Maria Letizia Riganelli
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Domenica 27 Maggio 2018, 14:08 - Ultimo aggiornamento: 29 Maggio, 10:07

Omicidio di via Fontanella del Suffragio, l'indiziato numero uno resta in carcere.
Lo ha deciso il gip Rita Cialoni, sabato sera. 
Stefano Pavani, a Mammagialla da mercoledì scorso all'alba, è accusato dell'omicidio di Daniele Barchi, 42enne trovato morto amrtedì sera nel suo monolocale.
Ieri mattina, durante l’udienza di convalida del fermo, ha deciso di fare scena muta. Nonostante ciò il gip ha convalidato il fermo e disposto che resti ristretto a Mammagialla.
«Vogliamo vedere gli atti delle indagini – spiega il suo avvocato Luca Paoletti – e fare luce su quanto è successo. Ci sono degli aspetti dai contorni non ancora definiti e dobbiamo capire, prima di parlare». Pavani è chiuso in carcere da quattro giorni. Quattro giorni in cui è piombato in uno stato confusionale e più volte avrebbe ripetuto di non essere un assassino. «Non sono io l’assassino. La sola parola mi fa inorridire», avrebbe detto.
Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile e dalla Procura di Viterbo, che sul caso continuano a indagare, avrebbe ucciso Barchi senza un motivo apparente. Lo avrebbe colpito ripetutamente e per ore con violentissimi calci, pugni e schiaffi. Lo avrebbe ferito anche con un coltello. Fino a procurargli la morte.
Domani, lunedì 28 maggio, la Procura di Viterbo affiderà a un medico legale l’incarico per effettuare l’autopsia sul corpo del 42enne. 

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