Nel camion 40 chili di cocaina: autista subito a processo col rito abbreviato

Nel camion 40 chili di cocaina: autista subito a processo col rito abbreviato
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Lunedì 15 Luglio 2019, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 16:32
Trasportava più di 40 chili di cocaina, è subito processo. L'autista del mezzo pesante, Angelo Carmelo Fiore, arrestato dalla Guardia di finanza il l8 febbraio scorso a Grotte di Castro, il prossimo 26 luglio sarà processato con rito abbreviato.

Il 63enne pugliese è accusato di spaccio. L'uomo, fermato quello che sembrava un banale controllo al suo tir davanti al Consorzio agrario di Grotte di Castro, secondo le bolle di accompagnamento avrebbe dovuto trasportare solamente patate da seme. Le fiamme gialle però, nel vano della ruota di scorta, trovarono 39 panetti di cocaina per un peso lordo di 46 kg. Un carico da oltre tre milioni di euro.

La Finanza era arrivata al carico non per caso. Gli agenti seguivano il mezzo da diverso tempo e al momento giusto hanno agito con sicurezza. Secondo le prime indiscrezioni la Guardia di finanza avrebbe iniziato a tenere sotto controllo il mezzo appena varcato il confine italiano. Per poi bloccarlo, con un pretesto, davanti al Consorzio agroalimentare dell'Alto Viterbese, dove era prevista una sosta. Qui, dopo un accurato controllo, è saltata fuori la cocaina.

Grotte di Castro, però, non era la destinazione finale del mezzo. L'autista, partito con tutta probabilità dal porto di Anversa (Olanda), avrebbe dovuto portare il carico di droga nella Capitale. Qui la cocaina, una volta venduta al dettaglio nella piazza di spaccio romana, avrebbe fruttato milioni. Almeno 3 se si considera che un grammo può costare dai 50 ai 70 euro. L'autista, difeso dagli avvocati Samuele De Santis del foro di Viterbo e Lolita Buonfiglio del foro di Brindisi, dopo aver passato due mesi nel carcere di Mammagialla, a maggio è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

Il pm Franco Pacifici sul maxisequestro ha chiesto e ottenuto una perizia. L'esame sulla sostanza ha dato esito positivo: i 46 kg di polvere bianca sono in realtà 39 kg di purissima cocaina. Il corriere della droga rischia, nonostante lo sconto di un terzo della pena per la scelta del rito abbreviato, una condanna esemplare. All'indagato è stata contestata anche l'aggravante per l'ingente quantità di stupefacente trasportato illecitamente.
 
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