«L'operazione, coordinata dal piemme Massimiliano Sissi, - ha detto il capo della Mobile Fabio Zampaglione - è iniziata lunedì scorso nell'ambito dei servizi di controllo effettuati dalla sezione Narcotici diretta dal commissario Luca Mezzera e si è conclusa ieri (martedì, ndr) con l'arresto dell'operaio». Insieme agli agenti della questura di Viterbo hanno collaborato attivamente, essendo il terreno ai confini con la provincia di Roma, i colleghi del commissariato Flaminio Nuovo. Il manovale, che vive da solo, nella sua abitazione aveva ricavato anche una serra con tanto di lampade alogene. «Abbiamo rinvenuto anche - continua Zampaglione - semi di canapa indiana, fertilizzanti, bilancini di precisione e l'occorrente per confezionare le dosi oltre ad una considerevole somma di danaro».
Il terreno con le oltre 40 mila piante di marijuana, giunte quasi alla completa maturazione, è adesso piantonata dagli inquirenti in attesa che il giudice disponga il da farsi mentre per il manovale 39enne, alle 3 dell'altra notte, si sono aperte le porte del carcere di Mammagialla. Gli inquirenti stanno adesso valutando anche la posizione di alcuni familiari che si recavano nel terreno posto sotto sequestro.