Letizia Chiatti: «Non sono una che sta lì e alza la mano: potrei votare ancora diversamente da Viterbo 2020»

L'ex presidente del consiglio sui rapporti con la sindaca Frontini: «Sono in standby, vediamo che succede»

Letizia Chiatti: «Non sono una che sta lì e alza la mano: potrei votare ancora diversamente da Viterbo 2020»
di Massimo Chiaravalli
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Domenica 1 Ottobre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 18:35

«Sono in una fase di standby». Le parole in politica sono pietre. E quelle di Letizia Chiatti nell’economia dell’amministrazione Frontini pesano parecchio. L’altro giorno in consiglio comunale ha votato in maniera difforme dal suo gruppo, Viterbo 2020. Giura che la questione è solo tecnica, ma leggendo in controluce esce che non è più tutta de ’sentimento. Un passo indietro: presidente del consiglio fino al 4 luglio, quando si è dimessa, Chiatti è una che sta dentro il movimento civico praticamente dalla nascita. Era lei in cabina di regia il giorno del ballottaggio, ere sempre lei ad aver abbracciato la sindaca in consiglio comunale il giorno dell’insediamento, a sugellare un sogno che loro due – come e più di tanti altri – avevano realizzato. E adesso invece è «in standby».

Consigliera, è in ritiro insieme al resto della maggioranza?
«Sono in un weekend marino».

L’altro giorno in aula si votava sul regolamento per la monetizzazione delle aree per standard urbanistici e parcheggi pertinenziali, cosa è sccesso?
«Quel regolamento a mio giudizio non è poi così pro centro storico, come lo hanno voluto far passare. E siccome sono una che vota ciò che ritiene opportuno, così ho fatto».

È un episodio isolato?
«Non era una presa di posizione contro nessuno, ma sono stata sopra l’argomento un bel po’, forse bisognava discuterci un po’ di più».

Qualcuno ha paventato una spaccatura col suo movimento: si sta allontanando da Viterbo 2020?
«Qui sono stata eletta e non ho alcuna intenzione di allontanarmi. Ho il solo scopo di fare qualcosa per la città, non mi interessa andare da altre parti. Sto lì dentro, vediamo se si discostano loro: io continuo a essere quella che ha le idee di Viterbo 2020».

Evidentemente qualcun altro no, dunque.
«Non lo so.

Sono un una fase di stanby, non sono mai stata una che fa le cose d’impulso».

C’è stato un motivo scatenante?
«Non mi piace fare chiacchiere, sono una che esce dagli schemi. Se sto in un progetto è per portare avanti delle idee per la città, che spero di poter continuare a portare avanti. Tanto di me ci si accorge, non lavoro dietro né maschero: di me ci si accorge».

Prima con Frontini c’è un tipo di affiatamento che ora sembrerebbe non esserci più: è così?
«Non lo so. Ci sono sempre due piani: personale e politico. Questi movimenti civici sono una via di mezzo. Quindi adesso sono in standby: vediamo quello che succede, le evoluzioni che ci possono essere. Ma ribadisco, la mia votazione era finalizzata solo a quel regolamento. È stato fatto un bel pastrocchietto, la materia è molto lunga».

Il suo successore alla presidenza del consiglio, Marco Ciorba, non l’ha fatta intervenire.
«Forse temeva ciò che potevo dire. Se mi metto a fare una cosa ho il brutto vizio di farla bene, quindi sul tema ho letto parecchio. Sul lato politico non penso che ci sia qualcuno che possa aver pensato lontanamente che io potessi essere un consigliere che si mette lì e vota tutto».

Era un rischio ponderato quindi.
«Chi mi conosce tre secondi sa che è una cosa che non farei mai. Non è una novità. Probabilmente succederà di nuovo: dipende da quello che porteranno. E come, soprattutto. Mi piace fare le cose fatte bene. Poi ho letto da Chiara che farà una diretta per spiegare il regolamento. Non ho capito se ci sarà un confronto, sarebbe interessante. Ci vorrebbe qualcuno che ci capisce».

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