La fronda nella Lega viterbese, in tre a rischio uscita. «Tutto è possibile»

La fronda nella Lega viterbese, in tre a rischio uscita. «Tutto è possibile»
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Martedì 19 Febbraio 2019, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 12:29

«Nel momento in cui il partito prenderà una qualsiasi decisione nei miei confronti, sarò libera di scegliere se restare o uscire». Il capogruppo della Lega, Ludovica Salcini, fornisce la propria versione della trasferta romana, insieme all'assessore Claudia Nunzi e al consigliere Antonio Scardozzi, non escludendo - di fatto un addio ai verdi.

Salcini conferma il confronto nella Capitale con il coordinatore regionale Francesco Zicchieri e il sottosegretario Claudio Durigon. Salva solo il vice sindaco Enrico Maria Contardo, del quale «non si è mai parlato male dice Salcini - nonostante in passato ci siano stati screzi». Anzi, quando le è stata fatta una domanda su di lui, «ho preso le difese confermando che dopo l'entrata dei tre di Fratelli d'Italia, lo stesso è stato messo da parte». I tre sono l'assessore Claudio Ubertini, il neo coordinatore comunale Andrea Micci e il consigliere Elisa Cepparotti. Nei confronti dei quali i toni non sono tenerissimi.

Sul primo: «Persona da me mai conosciuta - dice Salcini - prima dell'entrata in Lega. Si è portato dietro due consiglieri che, parliamoci chiaro, mi risultano essere entrati in Comune solo per le dimissioni di due assessori. Nessuno ne ha parlato male, è stato sollevato il problema noto a tutti da tempo sui giornali. Ed è stato riportato pari pari quanto scritto, sollevando timori e paure pur ribadendo che a oggi sia una vittima». Del senatore Umberto Fusco, comunque bypassato nell'incontro a Roma, «ho ancora stima e fiducia», aggiunge.

Infine, qualcuno ha ipotizzato che Salcini non sarà più capogruppo: se succederà deciderà il da farsi, «chi mi conosce sa che antepongo la mia dignità a qualsiasi cosa, in primis alla politica - sostiene - con la quale non mangio a differenza di altri». Salcini smentisce di essersi rimangiata le accuse al secondo incontro, ma di «aver puntualizzato ancora meglio le nostre posizioni».

La fronda viene però contestata dalla maggioranza della Lega. Per aver sbagliato modi e tempi, visto che si va verso le elezioni europee. E per non aver chiesto al senatore Fusco un chiarimento interno, piuttosto che andare contro a chi ha consentito ai tre di diventare una assessore, un'altra capogruppo, il terzo delegato alla protezione civile.
 

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