La favola di capitan Bordo, da Piansano alla serie C

La favola di capitan Bordo, da Piansano alla serie C
di Marco Gobattoni
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Giovedì 3 Dicembre 2020, 07:15

È nato il giorno prima della Befana, ma a lui la carriera calcistica non ha portato il carbone. Lorenzo Bordo, nato a Piansano il 5 gennaio del 1996, di mestiere fa il centrocampista al Matelica, compagine marchigiana che, da neopromossa, sta stupendo tutti nel girone B del campionato di serie C. Uno dei protagonisti assoluti della matricola – che finalmente lo scorso anno è riuscita a salire tra i professionisti dopo svariati anni chiusi al secondo posto in serie D - è proprio il calciatore nato e cresciuto in provincia di Viterbo. Di questo Matelica, Bordo, è capitano e guida dentro e fuori dal campo: per lui, nonostante la giovane età, già tre gol (otto nelle ultime due stagioni in D) e gli occhi addosso di tante squadre pronte a contenderselo.

«Ho lottato per arrivare tra i professionisti e voglio rimanerci il più a lungo possibile – dice al telefono Bordo – ho fatto tanta gavetta tra i dilettanti e adesso mi godo il calcio dei professionisti. Con il Matelica siamo partiti forte, ma l’obiettivo è esclusivamente quello della salvezza: il livello del nostro girone è altissimo e dovremo lottare con il coltello tra i denti ogni turno per portare a casa punti».

Quella del coltello non è la fotografia giusta per descrivere animo e personalità del calciatore viterbese: un ragazzo forgiato dalla famiglia con i valori del rispetto e della fede. Il suo motto è: Dio guida la storia; ne sarà contenta mamma Daniela professoressa di religione e filosofia all’Istituto Superiore Carlo Alberto Dalla Chiesa di Montefiascone.

«Ho cercato di seguire gli insegnamenti dei miei genitori improntati sempre sul rispetto degli altri – conferma Bordo – sono molto religioso e credo fortemente in Dio: quando sono stato fermo sei mesi alcuni anni fa, attraverso la fede ho avuto la forza di andare avanti e di non smettere».

Fede e non solo: Lorenzo si è preso anche una laurea in Scienze Motorie e presto otterrà anche la magistrale.

Josè Mourinho ama ripetere: chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio.

«Sono cresciuto con un pallone tra i piedi fin da bambino, ma un’altra strada parallela se le cose vanno male e non solo la devi cercare. Non ho avuto mai problemi a gettarmi sui libri: la voglia di conoscere sempre più cose l’ho posseduta sin da piccolo; sarà perché i miei genitori lavorano entrambi nella scuola e questo può avermi aiutato».

Il calcio però, come detto è il primo amore: Bordo è partito dalle giovanili di Calcio e Tuscia e Viterbese ed ora disegna geometrie in serie C.

«Ricopro tutti i ruoli del centrocampo: regista e mezz’ala. Da piccolo il mio idolo era l’inglese Steven Gerrard; ora, nonostante io sia tifoso della Lazio, indico come modello Daniele De Rossi».

La situazione attuale del paese però, non consente di pensare solo al calcio con il centrocampista viterbese che affronta anche il tema Covid-19.

«Proprio in questi giorni ho iniziato la quarantena fiduciaria a causa della positività di un mio compagno. Stare a casa non è semplice, ma bisogna rispettare le regole. Alcune decisioni possono essere anche non condivise ma sono prese per il bene di tutti: con la salute non si scherza». Parola di capitano.

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