Oncologa viterbese premiata negli States: «Il mio riconoscimento frutto di un lavoro di squadra»

Oncologa viterbese premiata negli States: «Il mio riconoscimento frutto di un lavoro di squadra»
di Federica Lupino
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Lunedì 6 Giugno 2016, 18:35 - Ultimo aggiornamento: 19:07
“Onestamente sono stata contenta perché è un progetto che ho pensato e seguito dall'inizio alla fine. Però, ci tengo a sottolineare che i lavori di ricerca sono di squadra. Il premio l'ho vinto io ma è frutto dell’impegno di tante altre persone”. Marta Schirripa, 31 anni, oncologa di Viterbo, è tra le ricercatrici italiane premiate a Chicago dal Congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco). Insieme a Caterina Fontanella e ad altre due colleghe, la figlia del neuropsichiatra infantile Giorgio, deceduto 10 anni fa, ha ricevuto il riconoscimento denominato Merit Award della Conquer Cancer Foundation per le ricerche svolte.

“Il premio – spiega Schirripa - è assegnato a giovani ricercatori che hanno presentato dei lavori interessanti e serve per aiutarli a partecipare al congresso nonché a promuovere future ricerche. Con noi, altre 50 persone in tutto il mondo sono state premiate”.

Come sei arrivata a un simile traguardo?
“Non lo vedo come tale, per me piuttosto è un punto di partenza”.

Che studi hai fatto?
“Ho seguito università e specializzazione in oncologia a Pisa. Poi, ho passato gli ultimi 9 mesi della mia specializzazione alla University of Southern California a Los Angeles, all’interno del laboratorio del professor Heinz Josef Lenz, oncologo di fama mondiale che da sempre si occupa di ricerca sui fattori che condizionano l’evoluzione della malattia e la risposta ai trattamenti nei tumori gastroenterici”.

Progetti per il futuro?
“A luglio finisco la specializzazione e mi trasferirò a Padova all’Istituto oncologico veneto, dove continuerò a lavorare sui tumori gastroenterici. Lì proseguirò nel lavoro sia in ambito clinico che a fare ricerca, aspetti inseparabili in oncologia”.

Si parla spesso di fuga dei cervelli ma tu tornerai in Italia...
“Quando sono partita sapevo che sarebbe stata un’esperienza temporanea. E la collaborazione continuerà in ogni caso”.
 
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