Il festival di musica barocca "Alessandro Stradella" fa tappa a Celleno e a Civitella d'Agliano

Andrea De Carlo, direttore artistico del festival Stradella
di Carlo Maria Ponzi
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Venerdì 1 Settembre 2023, 05:20

Nel primo weekend di settembre prorompono le armonie del festival barocco “Alessandro Stradella” (1643-1682) diretto da Andrea De Carlo.

Venerdì 1 settembre, ore 21, a Celleno, convento di San Giovani Battista, il concerto dal titolo “Il canto di Roma”, si immerge dei paesaggi sonori della Roma barocca, grazie ai brani musicali di Giovanni Pierluigi da Palestrina; Girolamo Frescobaldi, Cenci, e Kapsberger. Lo spettacolo fa parte della sezione “Stradella Y-Project”, una proposta innovativa nel campo della musica antica, il cui progetto si sviluppa attorno a una ricerca originale di Andrea De Carlo sul rapporto tra fonetica e tecnica ed estetica italiana della musica vocale e strumentale del XVII secolo, che ha conseguenze sorprendenti e rivoluzionarie sul piano interpretativo di questo repertorio.

Sabato 2 settembre, ore 21, trasferimento a Civitella D’Agliano, dove nella Torre Monaldesca sono attesi Margherita Pupulin (violino) e Juan José Francione (arciliuto), impegnati con “Il violino fantastico”, musiche di Rognoni,  Fontana, Marini, von Biber.  Il concerto racconta l’evoluzione tecnica ed espressiva che lo strumento ha avuto nel corso dei secoli: entro la fine del XVII secolo esso assurgerà a re indiscusso degli strumenti per espressività, tanto che, già nel 1640, il teorico della musica Giovanni Battista Doni scriveva del violino era “il compendio di tutta la musica”, perché nessun altro strumento “meglio esprime(va) la voce umana”.

Il concerto sarà replicato il 3 settembre, alle ore 18,30 e alle ore 21, a Nepi, Chiesa di S. Pietro.

Questi concerti e gli altri che seguiranno consentono di ribadire l’importanza che Stradella ha avuto nella storia della musica di tutti i tempi. Basti pensare che fu tra i primi compositori a utilizzare la tecnica di orchestrazione del concerto grosso (contrapposizione fra concertino o soli) che usò sia nella concertazione delle arie di oratori, opere e cantate, sia nei brani strumentali, come, per esempio, in una delle sue Sonate di viole.

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