«E’ stato un successo, esperimento riuscito». Le cene in piazza con i Facchini di Santa Rosa hanno fatto registrare un record di presenze affatto scontato. Primo perché si sono svolte, per la prima volta, dopo il Trasporto; secondo perché tornavano dopo due anni a causa della pandemia; e terzo perché con la crisi che gira tutti tendono a spendere meno. Ecco spiegato l’entusiasmo del presidente del Sodalizio, Massimo Mecarini.
Il primo dato potrebbe sembrare non entusiasmante, alla prima lettura: «Abbiamo incassato mille euro in meno rispetto al 2019». Ovvero, ci si aggira «intorno ai 59 mila. Ma è un risultato bellissimo, molto più di ciò che ci aspettavamo». C’era anche un ulteriore rischio, cioè che dopo la Macchina si sarebbe affievolito l’interesse. Delle serie passata la festa, gabbato lo santo. E invece «quest’anno c’è stata solo una lievissima flessione – dice Mecarini - dovuta sicuramente al fatto che la gente ha qualche soldo in meno. Come numero di persone invece siamo al massimo livello: avremo avuto 5-6 mila partecipanti. Gli incassi di poco inferiori al solito è perché si tende a spendere meno».
C’erano molte incognite, insomma. Però si potrebbe fare il bis nel 2023. «Non è detto che non ripeteremo l’esperimento, vedremo.
Tranne pochi casi, ovvero chi aveva prenotato le ferie prima di optare per lo slittamento, tutti i Facchini sono stati impegnati nelle cene in piazza. «Sono stati tutti lodevoli: dopo la fatica della Macchia, un giorno di relax e si sono messi tutti all’opera. C’è un lavoro preparatorio notevole, ma non c’è stata alcuna sbavatura – conclude Mecarini - hanno lavorato fino alle 2,30 di notte sabato per smontare tutto e lasciare piazza San Lorenzo pulita». Ieri intanto Gloria ha detto addio: la Macchina ideata da Raffaele Ascenzi, classe 2015, è stata smontata per l’ultima volta dal costruttore Vincenzo Fiorillo.