Frontini, ecco il suo sondaggio civico: «I viterbesi chiedono solo normalità, il che è quasi drammatico»

Frontini, ecco il suo sondaggio civico: «I viterbesi chiedono solo normalità, il che è quasi drammatico»
di Massimo Chiaravalli
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Domenica 30 Gennaio 2022, 06:00

Chiara Frontini l’ha presa larga. Per finalizzare, però, aspetta. Ovvero: la scorsa estate ha raccolto le opinioni e le indicazioni di un vasto campione di viterbesi – frazioni comprese – sui problemi della città e ieri le ha presentate. Su nomi nella squadra o eventuali alleanze al voto non concede ancora nulla, o quasi: si sbilancia solo sui consiglieri uscenti, che si ripresenteranno tutti.

Prima la parte politica. Uno dei temi più importanti è quello dei rifiuti, dall’ampliamento della discarica al possibile sito di scorie nucleare secondo la leader di Viterbo 2020 occorre «far sentire forte la propria voce, ma in maniera coordinata, perché da soli non si va da nessuna parte». Su quelli prodotti dai viterbesi invece è in fase di finalizzazione il bando pluriennale: come l’ex sindaco Michelini, se eletta sindaco Frontini si troverà a gestire un appalto «nato dall’amministrazione Arena. Bisogna dirlo subito ai cittadini: ci sarà poco margine di manovra, potremo solo efficientare i processi sulla base di una cornice già pronta».

Per il resto, la Viterbo 2020 ipotizzata 10 anni fa con cui ha chiamato il suo movimento, quella città smart e green «non è arrivata: tutto il mondo è andato avanti, noi invece siamo andati indietro». Nessuno spoiler sui nomi in lista, a parte gli uscenti e un indizio: «Stiamo cercando di aggregare le migliori espressioni della città – continua Frontini - compreso chi ha già avuto un’esperienza amministrativa ma ha ancora da dare».

Indicazione che porta dritti ai due ex presidenti del consiglio comunale Maria Rita De Alexandris e Marco Ciorba.

Ieri intanto ha presentato i risultati della campagna di ascolto estiva, durante la quale «in oltre 30 piazze abbiamo raccolto le necessità dei cittadini, anche per capire come sono cambiate le priorità dei viterbesi dopo il Covid. Ovviamente senza chiedere per chi avevano votato». Di queste indicazioni si terrà conto nella stesura del programma elettorale. A illustrare i risultati è Silvio Franco, docente Unitus. Il campione è di 712 persone, poche domande impostate bene. Dalla vox populi emergono le criticità del territorio: verde pubblico, strade, sicurezza, eventi. Si chiede di intervenire prima su decoro urbano, occupazione, sicurezza e verde. Le sfide della prossima amministrazione? Riqualificazione, degrado e verde. Gli aggettivi per descrivere la città in cui si vorrebbe vivere? Pulita, sicura, efficiente, accogliente.

Poi sul palco è salita Viola, una bambina che si è fermata in uno dei gazebo. Anche lei ha descritto la sua Viterbo ideale: «Sarebbe meglio avere una città più pulita così che le persone possano vivere meglio. Una città più fantasiosa e allegra, dove se c’è il rosso le macchine si fermano e le cartacce si buttano nel secchio e non per terra». «Viterbo – conclude Frontini – chiede solo normalità, il che è quasi drammatico».

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