Stupro a Montalto, esami decisivi del Ris sulle tracce rilevate. La vittima operata al volto

La strada in cui si è verificata l'aggressione
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Giovedì 11 Ottobre 2018, 11:37 - Ultimo aggiornamento: 11:38

Violenza sessuale: il Ris di Roma al lavoro sulle tracce biologiche, e sui reperti, trovati nella casa del romeno arrestato per rapina. Ma sospettato di aver stuprato l'ucraina di 50 anni, il 30 settembre a Montalto Marina. La donna, nel frattempo, ha subito un delicato intervento chirurgico al volto, dopo essere stata brutalmente picchiata nell'aggressione.

La 50enne resta ricoverata all'ospedale di Belcolle, dove è arrivata ia ambulanza quella domenica dopo essere stata soccorsa da una passante. Da allora è uscita dall'ospedale solo per un riconoscimento all'americana del suo aguzzino, nella caserma dei carabinieri di Tuscania dietro a un vetro specchio.

Il sospettato, S.F.I. bracciante agricolo di 33 anni, in Italia solo dal mese di luglio, è in carcere a Civitavecchia per la rapina aggravata (fermo questo convalidato) e per aver spedito in ospedale anche un carabiniere. Ma la sua posizione potrebbe aggravarsi qualora le analisi del Ris, il reparto investigazioni scientifiche dell'Arma, evidenziassero la presenza di tracce biologiche riconducibili a lui. Tracce ottenute da campioni prelevati in ospedale sulla donna (unghie, volto, parti intime ecc.) nelle ore seguenti l'aggressione.

Ma sono tanti gli indizi a suo carico: ci sarebbero tracce di sangue sui vestiti trovati nella sua abitazione dai carabinieri, tracce sotto le unghie della donna che si sarebbe difesa con tutte sue forze. I militari diretti dal maggiore Ciro Laudonia, che sono risaliti alla sua identità in quattro giorni di serrate ricerche, hanno anche trovato nel casa in cui vive, non distante da dove lavora la 50enne, i bagagli pronti, segno che il romeno aveva intenzione di far perdere le sue tracce.

Il lavoro degli investigatori è certosino, meticoloso. Ogni aspetto è stato preso in considerazione allo scopo di tracciare un quadro preciso dei fatti accaduti domenica 30 settembre; per fornire al pm Valentina Zavatto, del tribunale di Civitavecchia, elementi certi al di là di ogni ragionevole dubbio.
 

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