Degrado di viale Trento, ecco le testimonianze di residenti e commercianti. L'appello al Comune

Degrado di viale Trento, ecco le testimonianze di residenti e commercianti. L'appello al Comune
di Simone Lupino
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Martedì 19 Luglio 2022, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 09:46

Che a viale Trento i residenti non si sentano sicuri lo capisci perché in una sera d’estate con caldo record non trovi nessuno a prendere quel poco di fresco che c'è. Nonostante le forze dell’ordine abbiamo innalzato il livello di guardia (eseguiti specifici servizi anti droga), dopo cena la zona è un deserto.

“Ma qui una volta era come vivere in paese – racconta Giuseppe Bottoni – io e tanti altri in questa strada ci siamo cresciuti.

I bambini giocavano all’aperto e gli anziani passavano il tempo a chiacchierare sulle panchine”. Quella di Bottoni è una delle testimonianze che si potevano ascoltare venerdì sera alla prima riunione del nuovo comitato civico anti-degrado formato da residenti e commercianti. Due gli obiettivi del comitato. Il primo: segnalare al Comune i problemi su cui intervenire. Il secondo, invece, è quello di organizzare iniziative (giornate dedicate alla cura del quartiere) ed eventi (mercatini, spettacoli). Tra le proposte, istituire un’area pedonale (anche solo nei week end).

Mauro Carbone, ad esempio, abita tra via Garbini e piazzale Gramsci: “Ho aderito al comitato affinché non ci si continui a dimenticare di questa zona”. Carbone ha raccontato di vivere uno stress continuo: “Anche di notte c’è gente che beve in strada, sotto le case. E poi schiamazzi e auto con musica a tutto volume”. L’uomo è spostato e ha una figlia. “Quando mia moglie rientra di sera devo sempre andarle incontro, il parcheggio è poco illuminato. Come si fa a stare tranquilli?”.

L’alcol scorre a fiumi in viale Trento: dai cestini strabordano bottiglie di birra vuote, sotto le panchine tappeti di tappi e vetro. Liti e risse sono la conseguenza. A inizio luglio anche un accoltellamento. “Servono controlli. Il Comune, inoltre, passa a pulire solo una volta a settimana, si accumula tutto”, ha detto Massimo D’Alessio, titolare dell’Accademia di canto, danza e recitazione, sede dell’incontro. “C’è gente che fa i propri bisogni ovunque: dietro le piante, tra gli angoli dei palazzi, sui muretti”.

Le attività commerciali si sentono penalizzate. All’ingresso della storica distilleria Viterbium (via Garbini) si formano bivacchi che generano qualche timore in chi deve entrare: “Ai clienti non fa certo piacere passare in mezzo a questi mini-assembramenti”, spiega il titolare Paolo Cianchelli. Disagi anche per Maurizio Lombardelli, dell’omonima pasticceria su piazzale Gramsci, costretto di notte a lavorare di notte tenendo tutto chiuso.

Del degrado risente il mercato del mattone. Giuseppe Bottoni ha una agenzia immobiliare: “Il valore degli immobili qui è diminuito in questi anni del 30%. Le richieste sono praticamente a zero”.
Manca tutto. “Un’ idea sarebbe anche quella di installare dei cestini da passeggio per la differenziata”, ha proposto tra l’altro Fabio Fausti, che dalla sua lavanderia Lavapiù in via Garbini lamenta il problema dei rifiuti gettati a terra, la sosta selvaggia, l’assenza di strisce pedonali.

Al Comune i residenti chiedono luci, telecamere, cura del verde (gli irrigatori sono ko), regole e controlli anti bivacco. “Siamo pronti a dare una mano. Possiamo prenderci cura noi delle aiuole. Ma poi il Comune deve mandare qualcuno a raccogliere gli scarti. Speriamo di poter incontrare presto la sindaca”.

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