Criminalità, la sicurezza corre sui social: il prefetto lancia il progetto "Controllo di vicinato"

Criminalità, la sicurezza corre sui social: il prefetto lancia il progetto "Controllo di vicinato"
di Ugo Baldi
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Martedì 20 Dicembre 2022, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 19:13

La nuova arma per combattere la microcriminalità nella Tuscia sarà l’utilizzazione dei social. L’idea nasce da una iniziativa della Prefettura: il progetto “Controllo di vicinato”. In pratica scatterà a breve una sorta di collaborazione tra le forze dell’ordine e i cittadini per creare una rete di sorveglianza sul territorio nei paesi superiori a 5mila abitanti, dopo aver sottoscritto un protocollo d’intesa tra le parti interessate (Comuni e Prefettura). Le modalità operative su come mantenere i contatti da utilizzare saranno comunque stabilite in seguito.

Attualmente già esistono gruppi WhatsApp di quartiere o residenza creati da privati (a Nepi, Sutri, Corchiano e Fabrica di Roma ad esempio) che hanno scelto questa applicazione per difendersi dalle scorribande dei ladri di sicuro saranno interessati all’iniziativa. Il prefetto di Viterbo, Antonio Cananà, con un’apposita circolare, ha dato indicazioni ai sindaci dei Comuni della provincia sulla possibilità di attivare questo servizio sui propri territori, se naturalmente saranno interessati.

Si tratta di un ulteriore strumento di prevenzione dei fenomeni criminali che maggiormente alimentano la percezione di insicurezza delle comunità. «E’ una buona idea – ha detto il sindaco di Civita Castellana, Luca Giampieri – e sicuramente sarà uno strumento efficace per aiutare le forze dell’ordine nel loro lavoro». La pensa alla stessa maniera il collega di Nepi. «In questa maniera si argina la microcriminalità – dice Franco Vita - mi sembra una buona iniziativa da applicare quanto prima».

Concordano con questa idea anche i sindaci dei comuni al di sotto dei 5 mila abitanti. «Sarei felice di aderire – dice il sindaco di Corchiano, Gianfranco Piergentili – e ben venga questo tipo di difesa per i nostri cittadini».

«Il progetto - come hanno spiegato dalla Prefettura - è imperniato sulla valorizzazione della partecipazione diretta dei cittadini alla protezione del territorio e riprende iniziative similari già adottate in altre province da talune amministrazioni comunali. Nelle zone dei comuni interessati più esposte alla criminalità diffusa e predatoria e fenomeni simili, sarà possibile costituire un gruppo di controllo di vicinato, cioè un gruppo di cittadini che, attraverso un coordinatore, potrà interloquire con le forze di polizia con modalità dedicate e fornire loro ogni informazione ritenuta utile riguardo a fatti e circostanze “anomali” che accadono nella zona di residenza, con ciò contribuendo all’attività di prevenzione generale e di controllo del territorio, istituzionalmente svolta dalle forze di polizia».

I controlli di osservazione, come è stato specificato, «in nessun caso potranno tradursi in ronde, indagini, schedature o attività simili. La prima fase sarà sperimentale. L’estensione del progetto ai comuni con meno di 5 mila abitanti «sarà presa in considerazione solo in presenza di fenomeni di criminalità diffusa e predatoria di particolare rilievo».

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