Coronavirus, sui tamponi ognuno dice la sua: in Comune scontro Bianchini-Serra

Coronavirus, sui tamponi ognuno dice la sua: in Comune scontro Bianchini-Serra
di Massimo Chiaravalli
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Giovedì 19 Marzo 2020, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 10:24
Coronavirus, per vincere la battaglia contro la pandemia fioccano le proposte. Dagli esperti? Non nella città dei Papi. C’è chi chiede di fare i tamponi a tutti, chi di renderci autosufficienti rispetto alla Capitale, chi di analizzarli a Viterbo. E su Facebook finisce pure in rissa virtuale.

Ecco la proposta del capogruppo del Pd Luisa Ciambella: «Serve aumentare il numero dei tamponi e renderci come provincia autonomi da Roma. L’Oms lo dice chiaramente. Sempre più convinti attendiamo una presa di posizione da parte dei nostri sindaci. Solo loro come massime autorità sanitarie in assenza di autorizzazione possono imporsi per il loro territorio». Poi quella del comitato “Non ce la beviamo”, che lancia un appello a Regione, Asl e sindaco «per chiedere che i tamponi possano essere rapidamente analizzati nel laboratorio di analisi di Viterbo».

Ancora sul fronte politico il capogruppo di FdI, Paolo Bianchini, si spinge più avanti, suggerendo di adottare «la politica dei tamponi anche agli asintomatici, seguendo la strategia di Veneto e Toscana». Serve «una massiva sorveglianza attiva, iniziando con il sottoporre ai tamponi i lavoratori più esposti». Chiede infine il coinvolgimento di ogni presidio sanitario, pubblico e privato, e dell’esercito.

Su questo si è scatenato il confronto social tra consiglieri, assessori e medici. Francesco Serra (Viterbo dei cittadini) non è d’accordo con Bianchini e fa una premessa: «Non sono virologo ma solo cardiologo – spiega - quindi devo restare umile per primo. Sarebbe però buona norma lo facesse anche chi ha meno competenze di me». Il rischio è fare più confusione di quanta non ce ne sia già. «Dobbiamo seguire le indicazioni, se poi l’Oms o gli esperti che supportano il governo - dice Serra - le cambieranno, va bene: loro possono dirlo, non può essere certo il capogruppo di FdI al Comune di Viterbo a dettare cosa fare alla nazione».

Fare il tampone agli asintomatici? «Andrebbe fatto a tutti insieme, e già il giorno uno dopo - aggiunge il medico - potrebbe essere positivo. Farlo a Viterbo? Preghiamo perché non sia necessario: significherebbe che la necessità è talmente alta da non essere sufficienti il Gemelli, lo Spallanzani e Latina. Qui servono solo rigore e silenzio, non chi si alza la mattina e dice la sua: il nostro compito – conclude Serra - è individuare chi ha sofferto di più e capire come aiutarlo».
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