Le imprese e il coronavirus, nel Viterbese slittano ma non si bloccano i tributi comunali

Le imprese e il coronavirus, nel Viterbese slittano ma non si bloccano i tributi comunali
di Luca Telli
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Venerdì 3 Aprile 2020, 10:35 - Ultimo aggiornamento: 21:18
Slittano ma non si fermano i tributi. Accolta a metà la proposta delle associazioni di categoria che, a più voci, chiedevano un stop a ogni obbligo fiscale di competenza comunale per preservare aziende e famiglie. Così, almeno, in attesa di capire le nuove misure di sostegno annunciate dal governo.

Il motivo, per l'assessore ai tributi a Palazzo dei Priori Paolo Barbieri, è scontato: «I bilanci si reggono sull'entrate tributari. Bloccarle significa default. Quello che possiamo fare è cercare di posticipare le scadenze più vicine. La tassa sulla pubblicità è stata spostata al 30 novembre, così come la prima rata per le inadempienze fiscali, con scadenza fissata al 31 marzo, potrà essere accorpata con l'ultima».

Per gli altri provvedimenti, a cominciare dalla Tari (in attesa dell'approvazione del nuovo piano sulla nettezza urbana), tutto rimandato all'approvazione del bilancio dove, dai tagli alla cultura conseguenti allo stop di tutte le manifestazioni estive, si pensa di ricavare un tesoretto per l'annunciato fondo di emergenza Covid-19. Bilancio che invece è stato votato lunedì a Tarquinia dove l’amministrazione Giulivi ha deciso lo slittamento della Tosap, dell'imposta comunale pubblicitaria, oltre all'annullamento del retta del mese di marzo dell'asilo nido.

«Stiamo cercando di trovare la via migliore per tutelare cittadini e imprese - dice il sindaco Alessandro  Giulivi -. Aspettiamo le prossime settimane per capire l'evoluzione della situazione e eventuali margini di manovra». Parole non diverse da quelle che arrivano da Civita Castellana. «Aspettiamo di conoscere prima il contenuto del Decreto del presidente del Consiglio Conte in cui sarà trattato questo argomento, che dovrebbe essere pubblicato a giorni – ha detto l’assessore al bilancio Marco Gemma – e dovrebbe rispecchiare le indicazioni dell’Anci che ha chiesto di spostare i pagamenti in autunno. Altrimenti ci attrezzeremo noi».

 Si pensa a ricorre a «delle proroghe come giusto – dice Gemma - che valuteremo come applicare. Di sicuro faremo del tutto per andare incontro alle esigenze dei cittadini. Qui la crisi dovuta al virus è stata molto pesante, con l’attivazione della cassa integrazione nelle fabbriche che ha interessato tante famiglie». Le casse del comune, assicura Gemma, per ora non corrono rischi perché «nonostante tutto, riusciamo a tenere la barra a dritta».
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