Allarme inquinamento per il fosso di Monte Lombrica, a Civita Castellana.
Nel corso d'acqua che passa da Sassacci e, dopo qualche chilometro, diventa uno degli affluenti del Treia, sono visibili scarti di liquidi di colore bianco (probabilmente impasti e vernici), residui di qualche stabilimento ceramico dell'area industriale di Prataroni. Impasti e colori che devono essere smaltiti attraverso le procedure dei rifiuti speciali, per cui vanno bonificati dalle aziende attraverso un processo regolamentato. Qualcuno invece, per risparmiare sui costi di smaltimento, li immette (di notte) nelle condotte che portano al depuratore, da anni fuori uso, e da qui finiscono nel fosso provocando danni all'ambiente.
Negli ultimi tempi la situazione si è aggravata per i continui scarichi che, di fatto, hanno trasformato il letto del fiumiciattolo in un lenzuolo bianco, avvelenato: un attentato alla poca fauna ittica che lo popolava.
Sulla questione è intervento anche il presidente del Bio-distretto, Famiano Crucianelli. «Quello che si vede nelle foto - ha sottolineato - è un danno serio per il nostro territorio.