Chiudono i centri: i migranti ospitati nel Viterbese sono più che dimezzati

Chiudono i centri: i migranti ospitati nel Viterbese sono più che dimezzati
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Sabato 8 Giugno 2019, 16:19
A cavallo tra il 2017 e il 2018 avevano sfiorato quota 1.900. Poi, il numero ha iniziato a calare: nei primi mesi del 2019, si attestava intorno a 1.000. Oggi, rispetto a nemmeno due anni fa, il numero dei richiedenti asilo presenti nei Cas - centri di accoglienza straordinaria - del Viterbese non raggiunge i 700. E tutti gli altri? Sono stati allontanati dai Cas a seguito delle stringenti norme introdotte col decreto sicurezza, con centinaia di revoche inviate e ospiti allontanati da un giorno all'altro.

Altra storia la fine che abbiano fatto: molti cercano di raggiungere i parenti in altri Paesi dell'Unione europea o in città dove l'offerta di lavoro sia maggiore. Chi rimane nella Tuscia, come confermano i gestori delle strutture, vive di espedienti e spesso finisce sfruttato in qualche campo o nel giro dello spaccio. Nel caso delle donne, il pericolo è che finiscano vittime di tratta o che per sopravvivere si diano alla prostituzione.

Le stime parlano di circa 500 titolari di protezione umanitaria o richiedenti asilo che hanno perso il ricorso per il permesso di soggiorno, per cui sono stati buttati fuori dai centri. Le situazioni più delicate, come quelle che coinvolgono donne con bambini, vengono prese in carico dalla Caritas che ormai è diventata un paracadute per disperati. Di molti altri si perdono semplicemente le tracce. Intanto, è attesa entro la fine del mese l'assegnazione da parte della Prefettura dei nuovi posti per l'accoglienza dei migranti.

Al bando, uscito a febbraio, stando a quanto trapela avrebbero partecipato 12 strutture, con una riduzione del 25% rispetto al passato (tra le defezioni eccellenti, quelle di Arci e della cooperativa Intercasa Gea). Attualmente, vige la proroga dell'avviso del 2016, in scadenza proprio a giugno . Sono stabiliti tre scaglioni per l'accoglienza: in piccoli appartamenti saranno riconosciuti 18 euro per migrante ospitato (escluso il pocket money), 24 euro per strutture fino a 50 ospiti e 21 euro per quelle fino a 300 ospiti.

La quota corrisposta è, quindi, in ogni caso ben inferiore ai 35 euro ancora in vigore e consentirà di garantire solo vitto, alloggio e monitoraggio sanitario degli immigrati. Previsti 1.500 posti, al momento vuoti per oltre la metà, e uno stanziamento totale di 34,5 milioni di euro.
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