Auto di servizio per viaggi personali, lavori di ristrutturazione affidati a sottoposti. E ancora: rivelazione di segreto d’ufficio, truffa e falso. Tutte le accuse, quelle della Procura di Viterbo e della Procura Militare, rivolte all’ex comandante della compagnia dei carabinieri di Tuscania, Massimo Cuneo sono state riunite in un unico processo.
Processo corposo che ieri, in parte, si è svolto a porte chiuse, visto che una deposizione in particolare avrebbe potuto turbare persone vicine al comandante. La testimone avrebbe dovuto riferire, con tutta probabilità, di alcuni viaggi fatti con la macchina di servizio della compagnia di Tuscania dal comandante Cuneo. Questo uno dei nucleo del procedimento. L’ufficiale dell’Arma è infatto accusato di peculato per numerosi viaggi in auto che non sarebbero stati autorizzati.
L’elenco dei viaggi è stato fatto ieri dal luogotenente dei carabinieri, a cui la Procura Militare aveva affidato le indagini. «Abbiamo incrociato le celle telefoniche che agganciava il cellulare del comandante con i fogli di viaggio delle auto di servizio.
«La conferma è anche nelle schede alberghiere a nome del comandante - ha spiegato ancora il luogotenente -, dove a volte si fermava».