Bonus vacanze, nella Tuscia è un flop: appena tre strutture convenzionate

Bonus vacanze, nella Tuscia è un flop: appena tre strutture convenzionate
di Luca Telli
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Martedì 4 Agosto 2020, 09:50 - Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 10:34
Flop bonus vacanze. Nella Tuscia solo 3 strutture su 10 tra alberghi, bed and breakfast, campeggi e agriturismi hanno deciso di convenzionarsi. Un dato che non sorprende il presidente di Federalberghi, Luca Balletti, che spiega il motivo: «Non è la soluzione ai nostri problemi, servono aiuti diretti». Liquidità immediata che il provvedimento da 2,4 miliardi contenuto all'interno del Decreto Rilancio non garantisce.

Il bonus, destinato a famiglie con un reddito Isee al di sotto dei 40mila euro con un premio tra i 150 (per nucleo singolo) e i 500 euro (3 persone), che si ottiene in forma digitale attraverso l'app Io, presenta criticità sottolineate dalle associazioni di categoria già prima del varo. Se risulta conveniente per i turisti, che potranno scaricare il 20% del buono nella dichiarazione dei redditi 2021 e beneficiare immediatamente dell'80% sotto forma di sconto al momento del pagamento, non è così per gli albergatori, nella casse dei quali finirà subito un quarto del bonus mentre il resto passerà sotto forma di credito d'imposta, da utilizzare in compensazione, qualunque sia il tributo nell'anno in corso.

In alternativa, attraverso la cessione del credito a un istituto bancario, al costo di una commissione, per cui però non ci sono ancora indicazioni concrete. Un iter non semplice al quale si aggiunge una certa diffidenza degli operatori sulla velocità e sul reale accredito dei soldi attraverso l'applicazione.

«L'idea, per come è strutturata, sarebbe potuta tornare utile in una situazione normale continua Balletti . È un tentativo che purtroppo non salverà un comparto in crisi che sarà ridisegnato dalla pandemia con molte chiusure». Le domande in crescita, l'aumento dell'erogazione dei bonus (l'ultimo dato aggiornato al 28 luglio parlava di 700mila voucher di cui circa 50mila spesi) e la possibilità di usufruirne su tutto il territorio italiano fino al 31 dicembre con un ipotizzabile boom, epidemia permettendo, nel periodo natalizio non tranquillizza. «Perché quello che manca sono i soldi nelle tasche delle persone». Problema che riscontrano i camping della provincia, da Bolsena e Montalto, che hanno aderito al programma.

«Le famiglie non hanno margine di spesa oltre al bonus spiegano se per esempio hanno a disposizione 500 euro si limitano a utilizzare quello aggiungendo il minimo indispensabile. L'idea di partecipare a una parte della spesa per incentivare i consumi non sta funzionando. La fiducia nei prossimi mesi non è tale da consentire azzardi».
 
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