Bonus vacanze addio, domani scade il termine per usufruire dell'agevolazione: in dote lascia 300 milioni

Scade domani il termine entro il quale è possibile usufruire dell’agevolazione. Gli operatori chiedono che il tesoretto sia usato per sostenere il settore in crisi

Bonus vacanze addio, domani scade il termine per usufruire dell'agevolazione: in dote lascia 300 milioni
di Francesco Bisozzi
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Giovedì 30 Dicembre 2021, 00:37 - Ultimo aggiornamento: 10:58

Stop al bonus vacanze. L’agevolazione flop della gestione Conte, tra i bonus più deboli messi in pista durante la pandemia, almeno a giudicare dai numeri registrati fin qui, è ai titoli di coda: lo sconto di Stato sulle vacanze in Italia durante il Covid lascia in eredità un tesoretto stimato attorno ai 300 milioni di euro. Un tesoretto che fa gola ora agli operatori del settore, che stanno in questi giorni pagando a caro prezzo la crisi legata al covid. Anche una buona fetta dei partiti di maggioranza sarebbe disponibile ad utilizzare queste risorse in eccesso per aiutare il comparto. Infatti, complici i contagi e il diffondersi di Omicron, 600mila nuclei che avevano richiesto (e ottenuto) il bonus entro il 31 dicembre del 2020, hanno rinunciato in queste ore a spenderlo. Il termine entro il quale usufruire dell’agevolazione scade domani. Ha influito negativamente, oltre alla recrudescenza pandemica, anche il meccanismo (non semplicissimo) di erogazione dello sconto: la legge prevede che l’incentivo venga erogato per l’80% sotto forma di riduzione dell’importo dovuto al fornitore del servizio turistico, mentre il restante 20% deve tradursi in una detrazione nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno di imposta 2020 o 2021, in funzione dell’anno in cui è avvenuto l’utilizzo del voucher. 

LE RISORSE

Il settore del turismo, che in Italia valeva da solo tredici punti percentuali di prodotto interno lordo prima del virus, e che a causa dell’imperversare di nuove varianti di coronavirus ancora stenta a decollare, chiede che il tesoretto lasciato in eredità dal bonus vacanze, in scadenza il 31 dicembre, resti al comparto dell’accoglienza.

Gli alberghi e le altre strutture ricettive reclamano infatti nuovi aiuti, considerata la modestia dei flussi turistici registrati finora.

 


Nei giorni scorsi il presidente di Assoturismo, Vittorio Messina, con una lettera inviata al ministro del Turismo Massimo Garavaglia, ha proposto l’estensione del bonus vacanze fino al 31 marzo 2022. Nella lettera si evidenzia come l’incertezza e il timore di nuove restrizioni stiano avendo un impatto negativo sul settore tra prenotazioni in frenata e disdette in accelerazione. Il bonus vacanze calato a terra in seguito al primo lockdown dal governo giallo-rosso, il Conte bis, poteva essere richiesto da tutti i nuclei familiari con reddito Isee pari o inferiore a 40mila euro. L’importo del bonus varia a seconda del numero di componenti del nucleo familiare. Per le famiglie numerose l’agevolazione vale 500 euro di sconto sulle vacanze. Per le coppie 300 euro, mentre per i single 150 euro. 


Oggi gli operatori del turismo, alle prese con la variante Omicron e le misure di contenimento, rischiano di essere travolti da un altro tsunami. Le prenotazioni si sono bloccate e le disdette arrivano a raffica. La presidente di Fiavet, Ivana Jelinic, ha quantificato in 8 milioni le cancellazioni legate al periodo delle festività giunte nelle ultime tre settimane. Per il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, la situazione è in costante peggioramento, soprattutto nelle città d’arte, dove un hotel su tre è chiuso. Infine, i calcoli di Confindustria Alberghi dicono che si è registrata una diminuzione di quasi il 50% del tasso di occupazione delle camere. 

IL SETTORE

La perdita media dei ricavi arriva al 55%, con l’asticella che raggiunge il 65% nelle città d’arte, tra le mete più vessate dalla fuga dai viaggi. Così il presidente di Assoturismo Vittorio Messina: «Gli operatori credevano che questi giorni sarebbero stati caratterizzati dal turismo di prossimità, che prenota all’ultimo momento, e invece è rimasto tutto fermo». Dal primo gennaio sono a rischio, secondo la Confesercenti, 200 mila lavoratori di turismo e ristorazione, a meno di una proroga degli ammortizzatori sociali Covid.

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