“Belcolle sarà completato entro i primi mesi del 2022”. L’annuncio è arrivato ieri dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Una volta ultimato il corpo A3, sarà possibile attivare decine di posti letto ulteriori, visto che i reparti potranno allargarsi e riposizionarsi all’interno degli otto piani della struttura. Come i lavori precedessero anche sotto la pandemia, lo aveva raccontato nelle scorse settimane al Messaggero Francesco Agostini, segretario della Filca-Cisl Lazio Nord: 10mila metri quadrati di ponteggi; ogni giorno più di 40 operai impiegati, tutti sottoposti a tampone molecolare ogni lunedì; 10 sub-appalti. A disposizione 9.624.904 euro, finanziati proprio dalla Regione Lazio.
Si tratta di un completamento atteso da oltre 40 anni e che è passato attraverso innumerevoli colli d’imbuto, tra lungaggini burocratiche e giudici. Già a dicembre del 2012 la commissione incaricata aveva stilato una graduatoria, impugnata prima al Tar poi al Consiglio di Stato dalla seconda classificata che ha infine vinto il ricorso ai danni della Ics Grandi Lavori spa (ora Costruzioni romane).
“La Regione, supportata dalla direzione strategica della Asl, ha dimostrato di considerare l’ospedale al centro delle politiche di sviluppo e di crescita del sistema sanitario del Lazio, con una serie di interventi che hanno consentito un sensibile ammodernamento tecnologico e strutturale”, ha commentato il consigliere regionale Enrico Panunzi dopo l’annuncio di Zingaretti.