C’è sconcerto più che paura tra i volontari che già si sono sottoposti alla fase 2 del vaccino Reithera, dopo lo stop dei finanziamenti alla sperimentazione deciso dalla Corte dei Conti. A dirlo ai microfoni di LaPresse è Antonella Cingolani, medico infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma, uno dei centri che abilitati alla sperimentazione del siero italiano che ora, conclusa la fase due su 1000 volontari in tutta Italia, si appresta ad affrontare la fase tre non senza qualche incertezza. Uno stop che «non attiene alla bontà del vaccino stesso, che anzi nella fase 2 appena terminata sta dando buoni risultati, ma che riguarda vizi di forma nelle procedure», aggiunge la dottoressa. «Non conosciamo le motivazioni che hanno spinto la Corte dei Conti ad intervenire ma certo - prosegue Cingolani - non riguarda le procedure di sperimentazione, anzi mi spingo a dire che il vaccino genetico, che agisce attraverso la proteina Sparkle, sarà il futuro». (LaPresse)
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