Fiumicino, geyser minaccia stabilità del viadotto per l'aeroporto: traffico deviato

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di Umberto Serenelli

Aumenta il getto del geyser che ha costretto l’Anas alla chiusura di un tratto di viale dell’Aeroporto di Fiumicino. Lunedì, infatti, il flusso del fango misto a gas di natura solfurea era di appena un metro e stamani ha raggiunge la parte sottostante dell’impalcato del cavalcavia alto circa cinque. Sotto la struttura erano in corso indagini geognostiche per la fase progettuale che prevede la demolizione e la successiva ricostruzione.

Il viadotto di circa 800 metri, da piazzale Umberto Nobile all’incrocio di via Montgolfier a Fiumicino, è stato chiuso  alle ore 18 per motivi di sicurezza e dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco di Ostia. Le pattuglie della polizia locale hanno proceduto alle deviazioni del traffico sul percorso alternativo all’interno del territorio di Fiumicino che ha provocato subito qualche disagio ai residenti nella cittadina lidense. La decisione di interdire il cavalcavia è collegata al fatto che la sacca sotto alla bocca del geyser possa svuotarsi e provocare un cedimento del vicino pilone che sostiene l’impalcato di viale dell’Aeroporto di Fiumicino.

Stamani file e disagi sul primo tratto del viadotto e lungo il percorso interno alla cittadina marinara per i pendolari diretti al lavoro presso l’aeroporto o nella Capitale. «A seguito di indagini geognostiche e sondaggi occorrenti per la progettazione del nuovo impalcato si è verificata una fuoriuscita di gas dal sottosuolo – si legge in una nota -. L’Anas per garantire la sicurezza degli utenti, ha predisposto la chiusura del viadotto dell'Aeroporto». L’amministrazione comunale è stata avvertita dall’Anas e i vigili del fuoco predisposta la chiusura grazie ai posti di blocco delle pattuglie della polizia locale. «Siamo in contatto con Anas che dovrà gestire tecnicamente l'intervento - dichiara l'assessore ai Lavori Pubblici, Angelo Caroccia -. Oggi si effettueranno i necessari sopralluoghi. Siamo a disposizione di Anas nel caso fosse necessaria la nostra collaborazione».

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