Come furono trovati gli ultimi 13 canti della Divina Commedia

Video
EMBED
Giovanni Boccaccio racconta di un sogno avvenuto nel 1321, l'anno della morte di Dante Alighieri. Dopo mesi dalla sua scomparsa nessuno era ancora riuscito a trovare gli ultimi 13 canti della Divina Commedia, l'opera più famosa del "Sommo Poeta". Gli elementi narrativi decisivi del Paradiso erano introvabili. Jacopo e Pietro, figli di Dante, cercarono inutilmente per giorni gli scritti del padre. Ma, a 8 mesi dalla scomparsa di Alighieri, un fatto misterioso diede una svolta alla ricerca della famiglia. Una notte, Jacopo, sognò il padre. Quest'ultimo, vestito di bianco, prese per mano il figlio e, sempre nel sogno, lo guidava verso lo studio dove Alighieri era solito scrivere le sue opere. Jacopo racconta che Dante gli indicò un punto verso la parete proprio alla fine del sogno. Jacopo raccontò la vicenda a Pietro Giardini, notaio e amico di Dante Alighieri. Insieme andarono nello studio e, dietro un drappo sulla parete, trovarono una nicchia. All'interno alcuni fogli ricoperti di muffa. Facendo attenzione a non distruggere queste carte, i due pulirono i manoscritti e scoprirono i testi dei 13 canti mancanti della Divina Commedia. (a cura di Cristiano Sala)