Papa Francesco punta alla messa al bando totale dell'utero in affitto: «È solo mercimonio». E condanna la «pericolosissima» teoria gender

Papa Francesco punta alla messa al bando totale dell'utero in affitto: «È solo mercimonio». E condanna la «pericolosissima» teoria gender
di Franca Giansoldati
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Lunedì 8 Gennaio 2024, 13:24

Papa Francesco l'ultima volta che ha parlato di utero in affitto lo ha fatto tramite di un documento della Dottrina della Fede in cui diceva che i figli nati da questa pratica devono essere accolti per essere battezzati, allo stesso modo dei loro genitori gay, a patto che dimostrino di voler crescere il piccolo secondo la fede cristiana. Era sembrata quasi una apertura alla gestazione per altri. Stamattina, invece, sull'utero in affitto, davanti agli ambasciatori ha virato totalmente per appellarsi a tutti gli Stati del mondo affinchè si arrivi alla messa al bando totale di questa pratica terrificante. 

«Occorre tutelare la vita umana del nascituro dal grembo materno, né può diventare oggetto di mercimonio». Ha anche aggiunto a scanso di equivoci: «ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l'oggetto di un contratto. Auspico, pertanto, un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica. In ogni momento della sua esistenza, la vita umana dev'essere preservata e tutelata, mentre constato con rammarico, specialmente in Occidente, il persistente diffondersi di una cultura della morte, che, in nome di una finta pietà, scarta bambini, anziani e malati». Non si era mai espresso tanto chiaramente sull'argomento Papa Francesco e questo aiuterà certamente ad inquadrare meglio il dibattito nella Chiesa e nel mondo. 

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UTERO

Nel giugno di due anni fa, in un discorso ad un gruppo di associazioni familiari europee, Bergoglio aveva definito l'utero in affitto «una pratica inumana, in cui le donne, quasi sempre povere, sono sfruttate, e i bambini sono trattati come merce». Allo stesso modo il Papa ha collegato questo tema a quello delle colonizzazioni ideologiche, soprattutto nelle nazioni occidentali e all'interno delle istituzioni europee, che tendono a livellare, confondere, dividere promuovendo nel mondo «la teoria del gender, che è pericolosissima - ha ribadito il Pontefice - perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali».

In quel 'tutti uguali' è concentrato un dibattito culturale e politico spinosissimo. La donna e la sua identità femminile sono sempre più in discussione al punto che in tanti contesti - anche accademici e parlamentari - risulta sempre più difficoltoso definire cosa sia maschio e cosa sia femmina. Per una potente corrente culturale e politica la donna sarebbe determinata solo da una identità scollegata dal proprio sesso di nascita, dal fatto di avere un utero e un ciclo. 

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TRANS

Particolarmente violente le polemiche nate da un semplice tweet della scrittrice inglese Rowling che chiedeva come si dovessero chiamare le persone che ogni mese hanno mestruazioni. La provocazione fece affiorare uno scontro ideologico in piena regola, a livello globale, e la Rowling venne pure minacciata (anche di morte) oltre che definita una trans-fobica, una che odia i trans. Nel frattempo affiorava in diversi paesi il problema delle 'donne' transgender che pur avendo ancora la propria natura sessuale maschile chiedevano di esercitare il diritto a utilizzare spazi femminili, per esempio bagni o spogliatoi eccetera. Causando caos su caos. 

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Emblematici gli episodi accaduti in Gran Bretagna e negli Stati Uniti in un istituto penitenziario dove un uomo trans ha abusato di detenute donne dopo che aveva chiesto alle autorità di esercitare il suo diritto a essere riconosciuto come una donna. Un episodio costato le dimissioni a Nicola Sturgeon, ex primo ministro di Scozia e già leader del Partito Nazionale Scozzese (Snp) nonchè promotrice del Gender Recognition Reform Bill, la riforma che permetteva a chiunque di vedersi attribuito il genere sessuale desiderato con una semplice dichiarazione. La Sturgeon è stata costretta ad ammettere che i trans non possono essere trattati come donne ma devono essere trattati come uomini in certe situazioni.

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