Città del Vaticano - E' solo grazie alla formula del sondaggio anonimo che è stato possibile fare affiorare l'ampiezza dello scabroso tema degli abusi (soprattutto abusi di potere) subiti dalle suore. Che nella Chiesa la misoginia sia diffusa a ogni livello è cosa nota, tuttavia l'indagine effettuata da Clar, la conferenza latinoamericana dei religiosi e delle religiose, è riuscita a fotografare bene le dinamiche di questo fenomeno tenuto sempre in un angolo e mai affrontato compiutamente.
Il 55,2% delle religiose in America Latina e nei Caraibi ha subito abusi di potere nell’ambito della loro congregazione, comunità o in un ambiente ecclesiale.
Al sondaggio anonimo hanno risposto 1.417 suore, provenienti da 23 Paesi dell’America Latina e dei Caraibi. I risultati sono pubblicati nel libro intitolato “Vulnerabilità, abusi e cure nella vita religiosa delle donne”. Suor Liliana Franco, presidente della Clar, ha affermato che la realizzazione del libro rappresenta l’ultimo passo di un processo. Ciò implica accettare il fatto che esistano «modalità relazionali lontane dalla volontà di Dio che generano abusi di potere, abusi di coscienza e abusi sessuali». Spetta alle stesse religiose e religiosi far emergere tale realtà, «dare a essa un nome, per fare cammini di giustizia, di riparazione».
Per quanto riguarda le molestie sessuali, il 14,3% delle suore afferma di essere state molestata da un sacerdote, il 9,7% da laici e l’8% da altre religiose. In relazione a veri e propri abusi sessuali, il 19,8% delle suore afferma di essere state vittime di questo comportamento. 112 affermano che ciò ha influito sulla loro vita religiosa, 105 ritengono di no, e solo 9 di loro hanno ricevuto sostegno terapeutico all’interno della loro comunità per affrontarlo.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout