Michelle Causo, blitz del Papa a Primavalle per parlare (a porte chiuse) con i preti della parrocchia

Tornando dal viaggio in Mongolia Bergoglio aveva fatto capire quanto fosse rimasto colpito da analoghi episodi di cronaca, compreso il caso di Caivano

Michelle Causo, blitz del Papa a Primavalle per parlare (a porte chiuse) con i preti della parrocchia
di Franca Giansoldati
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Giovedì 28 Settembre 2023, 17:07 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 09:30

Papa Francesco va nella periferia difficile di Roma. Un blitz fuori dai riflettori e a porte chiuse per poter meglio parlare ai parroci di Primavalle, in particolare con don Antonio Granio che ha seguito da vicino, curando il funerale, di Michelle, la giovane liceale uccisa a giugno da un suo coetaneo a coltellate.

Un episodio drammatico che ha fatto affiorare ancora una volta quanto possano essere distruttivi e sfilacciati i rapporti tra gli adolescenti, spesso abbandonati a loro stessi, fino a non distinguere più il bene dal male.

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Il papa a Primavalle

Tornando dal viaggio in Mongolia Bergoglio aveva fatto capire quanto fosse rimasto colpito da analoghi episodi di cronaca, compreso il caso di Caivano; casi riguardanti proprio la violenza cieca, la miseria umana, la povertà valoriale dei più giovani e la capacità che hanno di distruggersi senza avere piena contezza della gravità di quello che fanno. «Dobbiamo interloquire con le periferie e i governi devono fare la giustizia sociale vera, la vera giustizia sociale, con le diverse periferie sociali e anche con le periferie ideologiche andare ad interloquire, perché tante volte è qualche squisita periferia ideologica quella che provoca le periferie sociali.

Il mondo delle periferie non è facile» aveva detto. Aggiungendo poi che «i governi devono essere aperti, tutti i governi del mondo, ma ci sono delle periferie che sono tragiche».

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La visita

Nella chiesa di Santa Maria della salute, a Primavalle, il Papa è arrivato accolto dal vescovo del settore monsignor Baldo Reina. In una chiesa che dista solo sei minuti in auto a giugno il prelato aveva celebrato assieme al parroco, il funerale di Michelle Maria Causo, la diciassettenne uccisa a coltellate da un suo coetaneo.  Il vescovo in quella occasione aveva fatto riferimento proprio alle dinamiche nascoste di una società che si cura sempre meno delle periferie. «Questa società nella quale tutti siamo immersi e di cui siamo parte integrante, non ha forse perso la bussola? Il degrado non è in un quartiere o in una periferia. Il degrado è nel cuore di ognuno di noi» aveva detto nell'omelia. «Il degrado è nella cultura che respiriamo, nella mentalità che tutti contribuiamo a creare, nel deserto dell'anima, immolando sull'altare dell'egoismo umano vittime sacrificali».

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